domenica 19 settembre 2010


"Torniamo al lavoro"

Stef Wertheimer nonostante i suoi 83 anni e l’ingente somma ricevuta (quattro miliardi di dollari) per la vendita a Warren Buffet dell’80 per cento della sua azienda ISCAR, situata in Galilea a Tefen, è rimasto simpatico e attivo. Stef è venuto su dalla gavetta: nato in Germania arrivò con la famiglia nel 1937 in Israele e partecipò alla guerra d’Indipendenza. Smobilitato nel 1949 pensava di continuare come civile il suo lavoro a Rafael, grande centro per lo sviluppo di nuovi armamenti. Ma non poté essere assunto perché privo di un diploma universitario e quindi tornò a casa a Naharya. Nel classico garage mise su un’officina dove sviluppò la sua grande idea: nelle macchine utensili invece di cambiare ogni volta tutto l’utensile, basta cambiare la punta e fece dei taglienti in tungsteno e carbonio per il taglio dei metalli. Fu un successo strepitoso e una rivista professionale americana lo nominò come una delle dieci persone al mondo che nel ventesimo secolo cambiarono sostanzialmente l’industria delle macchine utensili.La sua ISCAR è situata nel parco industriale di Tefen ad oriente di Naharya. In questi giorni ha fondato un nuovo parco industriale a Nazaret offrendo agli arabi israeliani della Galilea la possibilità di sviluppare le loro industrie. Il parco ha funzioni di incubatore, ci dice Stef. E si insegna al nuovo imprenditore come esportare. C’è una mensa comune dove si possono scambiare le idee fra i vari partecipanti. E’ il suo quinto parco israeliano (ne esiste uno anche a Istanbul) ma è la prima volta che si dirige al pubblico arabo.Stef ha molte idee e fra queste ha messo in opera due scuole industriali per ragazzi di 15 anni. Vi rimangono fino ai 18 anni quando si arruolano o in Marina o nella riparazione dei sistemi di difesa. L’esercito si impegna a farli lavorare nel mestiere che hanno appreso e quando vengono smobilitati sono ricercatissimi come operai specializzati. Così il servizio militare non è più una perdita di tempo ma è parte integrale della preparazione professionale del giovane.Ho chiesto a Stef cosa pensa di Israele oggi.”Dobbiamo tornare a A.D. Gordon (che fondò il sionismo operaio, 1856-1922) , e dobbiamo imparare a lavorare. Dimentichiamo gli studi universitari e la corsa al denaro. Insieme al noto scrittore Haim Hefer abbiamo scritto una canzone che comincia così: ‘Non aspettate il Messia, mettetevi a lavorare’”. Certamente è un buon consiglio.Sergio Minerbi, diplomatico, http://www.moked.it/

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