lunedì 25 ottobre 2010


Mordechay Lewy
Sinodo, risponde Lewy

L'affermazione che - per i cristiani - non vi è nessuna terra promessa per gli ebrei é "alquanto bizzarra: non si può sottovalutare e rigettare l'interpretazione ebraica in questo modo" della Bibbia. Lo afferma l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, a proposito delle dichiarazioni fatte in una conferenza stampa dall'arcivescovo Cyrille Salim Bustros. La dichiarazione fatta all'Ansa.

L'affermazione che - per i cristiani - non vi è nessuna terra promessa per gli ebrei é "alquanto bizzarra: non si può sottovalutare e rigettare l'interpretazione ebraica in questo modo" della Bibbia. Lo afferma l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, a proposito delle dichiarazioni fatte in una conferenza stampa dall'arcivescovo Cyrille Salim Bustros, presidente della commissione per il Messaggio finale del Sinodo vaticano sul Medio Oriente. Per Lewy "questo è un po' troppo rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da un dignitario della Chiesa e anche rispetto a quanto detto prima dal Vaticano, soprattutto nel documento 'Nostra Aetate' ". Il Sinodo, nel messaggio finale pubblicato oggi, esorta gli ebrei a non fare della Bibbia "uno strumento a giustificazione delle ingiustizie". Da parte sua l'arcivescovo greco-melchita Bustros ha aggiunto: "Per noi cristiani non si può più parlare di terra promessa al popolo giudeo", e perciò "non ci si può basare sul tema della terra promessa per giustificare il ritorno degli ebrei in Israele e l'esilio dei palestinesi". Secondo il diplomatico israeliano, quest'ultima considerazione è una posizione personale di Bustros "che probabilmente non ha potuto inserire nel Messaggio e che quindi ha espresso nella conferenza stampa". Per quanto riguarda il resto del Messaggio, Lewy sottolinea che è "un documento scritto da vescovi che sono al 90% di provenienza etnica araba ed è diretto essenzialmente ai loro fedeli che sono ugualmente al 90% circa di provenienza etnica araba. Quindi - continua il diplomatico - il Messaggio ha un carattere probabilmente di risposta alle loro frustrazioni". Dunque, anche in merito all'appello alla comunità internazionale affinché ponga fine all'occupazione israeliana nei territori palestinesi, ad avviso di Lewy non ci sono particolare problemi: "Non vedo nulla che crei alcuna ragione per essere preoccupati: questo è ciò che ci aspettavamo dal sinodo in Vaticano". L'ambasciatore si riserva comunque di esprimere con una nota ufficiale un ulteriore commento sui lavori del Sinodo.Marco Tosatti 23/10/2010,http://www.lastampa.it/

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