venerdì 26 novembre 2010


Frattini in Israele: servono concessioni per rilanciare i negoziati; l’Italia sostiene il ritorno a colloqui diretti

23 Novembre 2010, http://www.esteri.it/
Il rilancio dei negoziati israelo-palestinesi passa per la strada di una qualche “concessione’’ sul fronte di una nuova moratoria edilizia nelle colonie e il governo israeliano ne e’ consapevole mentre l’Italia conferma il “sostegno’’ agli sforzi da parte dell’amministrazione Usa, degli israeliani e dei palestinesi per tornare a “colloqui diretti’’ tra le parti per raggiungere un ‘’accordo di pace’’. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Gerusalemme dopo gli incontri con i dirigenti israeliani nell’ambito di una missione in Medio Oriente che domani lo vedrà nei Territori.“Ho trovato il primo ministro Netanyahu sinceramente convinto che la ripresa dei negoziati sia necessaria, che essa sia un bene per Israele e che si debba tentare la strada di una concessione- che io ritengo indispensabile- quale l’estensione temporale della moratoria’’, ha detto Frattini, aggiungendo che la consapevolezza su questi tre punti testimonia di “una sincera volontà di pace’’. Tutto questo dopo il faccia a faccia col premier Netantyahu, con il ministro della Difesa (e capofila della minoranza di governo laburista), Ehud Barak, con la leader di Kadima (opposizione centrista) Tzipi Livni. Tutti gli interlocutori israeliani, ha aggiunto, sono "ormai convinti che la soluzione dei due Stati per due popoli sia senza alternative", una posizione "non scontata fino a due anni fa". Per avvicinarsi alla meta, occorre ora sostenere lo sforzo messo in campo dall'amministrazione Obama con l'offerta a Israele di aiuti e garanzie in cambio di una nuova moratoria di tre mesi. "Un tentativo serio - secondo Frattini - che va sostenuto da tutta l'UE e che l'Italia, il migliore amico d'Israele in Europa, sostiene senza riserve".Quanto al nodo di Gerusalemme est, la posizione italiana è che serve "una soluzione pragmatica tale da consentire di avviare negoziato sostanziale sui confini e di equilibrare il principio fondamentale del ripristino dei confini del '67 con compensazioni territoriali soddisfacenti per gli uni e per gli altri''. Frattini ha fatto sue le preoccupazioni israeliane riguardo ai programmi nucleari dell'Iran e alle attività di Hezbollah in Libano e di Hamas nella Striscia di Gaza. Mentre ha rivelato di aver offerto al primo ministro israeliano la disponibilità italiana a mediare per un riavvicinamento con la Turchia. A proposito di Gaza il Ministro Frattini ha indicato l'inedita tappa di mercoledì nella Striscia come un'occasione per verificare di persona "la situazione dell'ingresso e dell'uscita di beni e persone". E ha preannunciato contatti con la popolazione locale, i volontari della cooperazione italiana presenti nell'enclave e ifunzionari dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che si occupa dei profughi palestinesi.Nell’aprire a Tel Aviv i lavori del “Foro italo-israeliano della scienza’’, Frattini ha avuto modo di toccare con mano la intensità e la vivacita’ della cooperazione scientifica con Israele, e poi di comparare le politiche di ciascun Paese verso le nuove generazioni. "La chiave del nostro successo ha detto Frattini - è la fiducia reciproca. Noi non potremmo scambiare le nostre tecnologie, il nostro know-how e le nostre esperienze se non fossimo assolutamente sicuri della fiducia reciproca che esiste e continuerà ad esistere fra i nostri Paesi e fra i nostri popoli.Non è un caso – ha proseguito il ministro - che il mio Paese sia il primo partner di Israele fra i Paesi europei nel campo della cooperazione scientifica, e sia secondo solo agliStati Uniti". Prima dell'intervento al Foro, Frattini ha incontrato ilministro dell'industria Benyamin Ben Eliezer (laburista) e successivamente è¨ partito per Akko (S. Giovanni d'Acri) per partecipare al convegno 'Israele per i giovani' organizzato dal vice-premier Silvan Shalom, un dirigente del Likud.

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