L'ambiente urbano gioca un ruolo importante nella sicurezza sociale. Gli israeliani lo stanno imparando sulla loro pelle, e i due recenti omicidi avvenuti a Lod, hinterland di Tel Aviv, in meno di 48 ore di distanza l'uno dall'altro, hanno sottolineato la portata del problema. Il primo ministro Binyamin Netanyahu stavolta ha messo sul piatto 130 milioni di Nis (Nuovo Shekel Israeliano) e una cospicua parte di questi è destinata alle forze dell'ordine. Ma non si può evitare la criminalità solo con l'uso della forza, la polizia punisce, non previene i crimini. L'educazione e l'ambiente sono i fattori che possono migliorare la situazione a monte del problema. E anche l'architettura è in grado di prevenire, o incoraggiare, il comportamento criminoso.Il ruolo dell'architettura Alcuni tipologie di edificio e schemi spaziali favoriscono l'attività criminale. Saper individuare le aree problematiche in dati ambienti, capire perché sono diventate pericolose e quindi prescrivere le misure correttive, diventa essenziale. Costruire nuovi ambienti che tendano a evitare la creazione di spazi pericolosi, è l'altra faccia della medaglia. Il quartiere Katamonim a Gerusalemme, noto per il suo alto tasso di criminalità, è un caso simbolico di questo disagio. Costruito durante i primi anni di esistenza dello stato israeliano, è composto da migliaia di blocchi di appartamenti scarsamente allineati, con strade poco illuminate, percorsi pedonali stretti ed estranei a qualsiasi ingresso residenziale.Errori di Stato Dopo circa 30 anni di attività, Project Renewal, il programma di housing nazionale amministrato dal Ministero per le abitazioni e l'edilizia israeliano, non è ancora riuscito ad assimilare questa connessione tra design e crimine. Anzi, spesso ha rafforzato lo stigma delle costruzioni anonime e isolate. I grandi grattacieli residenziali, che aumentano di numero velocemente nelle città israeliane, isolano i propri abitanti con recinzioni, guardie e portieri, lasciando i vicini a pagarne il prezzo. L'ultima cosa che serve ad Israele sono edifici circondati da barriere.I cittadini sono la soluzione Bisognerebbe invece curare maggiormente i punti di transizione tra le aree pubbliche, semipubbliche e private. Il quartiere deve essere vivo, vissuto dai residenti che così forniscono sorveglianza naturale e continua e sono maggiormente motivati a mantenere l'ordine in uno spazio che fa parte del loro vivere quotidiano. Al contrario, l'isolamento dall'ambiente come sistema di sicurezza non produce quell'armonia necessaria alla comunità per mantenere un territorio sicuro. Il problema è che questi sono discorsi già fatti, nel '72 Oscar Newman aveva già esplicato in modalità dettagliate cosa evitare per non generare spazi sociali insicuri, ma a Tel Aviv finora, solo un pugno di architetti ha assorbito questi concetti. La rapida espansione demografica e le limitate riserve di terra, stanno portando Israele a densità medio-alte con complessi residenziali di grosse dimensioni. La pianificazione urbana è ormai una necessità urgente e i suoi aspetti non possono più essere tralasciati.
mercoledì 19 gennaio 2011
Katamonim, periferia di Gerusalemme
Come l'architettura previene il crimine
Lunedì 17 Gennaio 2011 http://www.casaeclima.com/
Il caso israeliano, dove la pianificazione urbana ha portato a quartieri barricati con criminalità elevata
L'ambiente urbano gioca un ruolo importante nella sicurezza sociale. Gli israeliani lo stanno imparando sulla loro pelle, e i due recenti omicidi avvenuti a Lod, hinterland di Tel Aviv, in meno di 48 ore di distanza l'uno dall'altro, hanno sottolineato la portata del problema. Il primo ministro Binyamin Netanyahu stavolta ha messo sul piatto 130 milioni di Nis (Nuovo Shekel Israeliano) e una cospicua parte di questi è destinata alle forze dell'ordine. Ma non si può evitare la criminalità solo con l'uso della forza, la polizia punisce, non previene i crimini. L'educazione e l'ambiente sono i fattori che possono migliorare la situazione a monte del problema. E anche l'architettura è in grado di prevenire, o incoraggiare, il comportamento criminoso.Il ruolo dell'architettura Alcuni tipologie di edificio e schemi spaziali favoriscono l'attività criminale. Saper individuare le aree problematiche in dati ambienti, capire perché sono diventate pericolose e quindi prescrivere le misure correttive, diventa essenziale. Costruire nuovi ambienti che tendano a evitare la creazione di spazi pericolosi, è l'altra faccia della medaglia. Il quartiere Katamonim a Gerusalemme, noto per il suo alto tasso di criminalità, è un caso simbolico di questo disagio. Costruito durante i primi anni di esistenza dello stato israeliano, è composto da migliaia di blocchi di appartamenti scarsamente allineati, con strade poco illuminate, percorsi pedonali stretti ed estranei a qualsiasi ingresso residenziale.Errori di Stato Dopo circa 30 anni di attività, Project Renewal, il programma di housing nazionale amministrato dal Ministero per le abitazioni e l'edilizia israeliano, non è ancora riuscito ad assimilare questa connessione tra design e crimine. Anzi, spesso ha rafforzato lo stigma delle costruzioni anonime e isolate. I grandi grattacieli residenziali, che aumentano di numero velocemente nelle città israeliane, isolano i propri abitanti con recinzioni, guardie e portieri, lasciando i vicini a pagarne il prezzo. L'ultima cosa che serve ad Israele sono edifici circondati da barriere.I cittadini sono la soluzione Bisognerebbe invece curare maggiormente i punti di transizione tra le aree pubbliche, semipubbliche e private. Il quartiere deve essere vivo, vissuto dai residenti che così forniscono sorveglianza naturale e continua e sono maggiormente motivati a mantenere l'ordine in uno spazio che fa parte del loro vivere quotidiano. Al contrario, l'isolamento dall'ambiente come sistema di sicurezza non produce quell'armonia necessaria alla comunità per mantenere un territorio sicuro. Il problema è che questi sono discorsi già fatti, nel '72 Oscar Newman aveva già esplicato in modalità dettagliate cosa evitare per non generare spazi sociali insicuri, ma a Tel Aviv finora, solo un pugno di architetti ha assorbito questi concetti. La rapida espansione demografica e le limitate riserve di terra, stanno portando Israele a densità medio-alte con complessi residenziali di grosse dimensioni. La pianificazione urbana è ormai una necessità urgente e i suoi aspetti non possono più essere tralasciati.
L'ambiente urbano gioca un ruolo importante nella sicurezza sociale. Gli israeliani lo stanno imparando sulla loro pelle, e i due recenti omicidi avvenuti a Lod, hinterland di Tel Aviv, in meno di 48 ore di distanza l'uno dall'altro, hanno sottolineato la portata del problema. Il primo ministro Binyamin Netanyahu stavolta ha messo sul piatto 130 milioni di Nis (Nuovo Shekel Israeliano) e una cospicua parte di questi è destinata alle forze dell'ordine. Ma non si può evitare la criminalità solo con l'uso della forza, la polizia punisce, non previene i crimini. L'educazione e l'ambiente sono i fattori che possono migliorare la situazione a monte del problema. E anche l'architettura è in grado di prevenire, o incoraggiare, il comportamento criminoso.Il ruolo dell'architettura Alcuni tipologie di edificio e schemi spaziali favoriscono l'attività criminale. Saper individuare le aree problematiche in dati ambienti, capire perché sono diventate pericolose e quindi prescrivere le misure correttive, diventa essenziale. Costruire nuovi ambienti che tendano a evitare la creazione di spazi pericolosi, è l'altra faccia della medaglia. Il quartiere Katamonim a Gerusalemme, noto per il suo alto tasso di criminalità, è un caso simbolico di questo disagio. Costruito durante i primi anni di esistenza dello stato israeliano, è composto da migliaia di blocchi di appartamenti scarsamente allineati, con strade poco illuminate, percorsi pedonali stretti ed estranei a qualsiasi ingresso residenziale.Errori di Stato Dopo circa 30 anni di attività, Project Renewal, il programma di housing nazionale amministrato dal Ministero per le abitazioni e l'edilizia israeliano, non è ancora riuscito ad assimilare questa connessione tra design e crimine. Anzi, spesso ha rafforzato lo stigma delle costruzioni anonime e isolate. I grandi grattacieli residenziali, che aumentano di numero velocemente nelle città israeliane, isolano i propri abitanti con recinzioni, guardie e portieri, lasciando i vicini a pagarne il prezzo. L'ultima cosa che serve ad Israele sono edifici circondati da barriere.I cittadini sono la soluzione Bisognerebbe invece curare maggiormente i punti di transizione tra le aree pubbliche, semipubbliche e private. Il quartiere deve essere vivo, vissuto dai residenti che così forniscono sorveglianza naturale e continua e sono maggiormente motivati a mantenere l'ordine in uno spazio che fa parte del loro vivere quotidiano. Al contrario, l'isolamento dall'ambiente come sistema di sicurezza non produce quell'armonia necessaria alla comunità per mantenere un territorio sicuro. Il problema è che questi sono discorsi già fatti, nel '72 Oscar Newman aveva già esplicato in modalità dettagliate cosa evitare per non generare spazi sociali insicuri, ma a Tel Aviv finora, solo un pugno di architetti ha assorbito questi concetti. La rapida espansione demografica e le limitate riserve di terra, stanno portando Israele a densità medio-alte con complessi residenziali di grosse dimensioni. La pianificazione urbana è ormai una necessità urgente e i suoi aspetti non possono più essere tralasciati.
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