domenica 9 gennaio 2011


L’iniziativa promossa dall’attore americano Georges Clooney in collaborazione con l’Università di Harvard, Google e la società telematica Trellon, si è concretizzata con il lancio del Satellite Sentinel Project il 29 dicembre scorso e può essere seguita direttamente sul sito internet. L’idea di vigilare attraverso l’etere le violazioni dei diritti umani parrebbe costringere a una riflessione su possibili genocidi “in diretta e non più in differita” ( è necessario comunque un lasso di tempo compreso tra le 24 e le 36 ore per l’elaborazione e l’invio dei dati e delle immagini dal satellite al sito). Sui numerosi blog che riportano la notizia per ora è possibile rilevare solo timide o scarse reazioni complici forse il periodo delle vacanze invernali non ancora concluso o l’incapacità ad interrogarci sulla nostra umanità non solo in termini sentimentali o morali ma anche politici. La tecnologia può certo esserci d’aiuto in molte situazioni ma sarebbe ingenuo pensare che i “paparazzi satellitari”, come sono stati definiti dallo stesso Clooney, ci ripareranno dal rischio di stermini o massacri, lo testimoniano la Storia, le trasmissioni della BBC del ‘44 o le fotografie dei piloti americani su Auschwitz in piena Seconda Guerra Mondiale. Occorre anche e soprattutto continuare a riflettere e a far riflettere: siamo alle soglie del Giorno della Memoria. SoniaBrunetti Luzzati,pedagogista, http://www.moked.it/

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