venerdì 18 febbraio 2011


il "nostro" circasso
Ritagli rimasugli frattaglie 2 (dal viaggio di dicembre)

Vi ho già detto che siamo stati dai circassi, ma non vi ho raccontato come ci siamo arrivati. E dunque arriviamo nel loro villaggio, scendiamo dall’autobus, percorriamo le poche stradine per arrivare al loro museo e... il museo non c’è. Non c’è proprio niente di niente. Angela dice eppure mi pare proprio che dovrebbe essere qui, io dico sì, anche a me pare che fosse qui, da quella terrazza là ho fatto le foto quando siamo usciti, l’altra volta... Però il museo non c’è, e questo è un fatto. Prende il cellulare, chiama, e le dicono ah sì, ci siamo trasferiti, prendete quella strada così e così che adesso veniamo a prendervi. E difatti di lì a un po’ che però era un po’ abbastanza tanto arriva una signora in macchina che ci dice di riprendere l’autobus e poi lei si mette davanti all’autobus e insomma abbiamo girato per strade e stradine a non finire per raggiungere la nuova sede del museo, della quale, al momento della prenotazione della visita, non era stato fatto il minimo cenno. E poi mi ero dimenticata anche di raccontarvi della lingua ma niente paura, tra le frattaglie adesso raccattiamo su anche quella. E dovete dunque sapere che l’alfabeto circasso originariamente aveva un numero di lettere che adesso non mi ricordo di preciso ma più o meno doveva essere sulle centocinquanta o giù di lì. Poi un bel giorno hanno detto basta con sto macello, semplifichiamo! E così adesso sono solo poco più di una sessantina. Altra caratteristica della lingua circassa è che non gli è mai venuta l’idea di attaccare le sillabe tra di loro, e quindi tutte le parole circasse sono monosillabiche. Va da sé che le sillabe possibili, anche con tutte quelle lettere, non sono illimitate, per cui le sillabe hanno più di un significato. Mooolto più di uno, e per dimostrarlo ci ha fatto l’esempio di una bella frase lunga, completa, con soggetto e verbo e un po’ di complementi col loro accompagnamento di aggettivi, tutti consistenti in un’unica sillaba ripetuta tipo scioglilingua. Forse sarà per quello che uomini e donne, per scegliersi, usano la danza con tutti i vari movimenti del corpo e delle braccia e delle mani: evidentemente così sono più sicuri di capirsi. Barbara Mella

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