Ora, come se non bastasse, ci si mette pure il popolo israeliano. Sempre più nervoso per il continuo aumento del costo della vita e il blocco della crescita dei salari. All’orizzonte si prospetta uno sciopero generale. E Bibi, alias Benjamin Netanyahu, non vuole una sfiducia su piazza.È proprio per questo che il premier israeliano ha annunciato ieri misure per attenuare l’impatto degli aumenti dei prezzi sulle classi di reddito basso e medio-basso. In una conferenza stampa a Tel Aviv, il premier ha anticipato quattro misure che entreranno in vigore al più presto. La riduzione del 10% del costo dei biglietti su tutti i mezzi di trasporto pubblico, la riduzione della tariffa dell’acqua (ma solo per chi non supererà i consumi medi, altrimenti pagherà di più), un aumento dei minimi di stipendio, la revoca dell’ultimo aumento del costo della benzina (che scenderà di circa 4 centesimo di euro).Il ministro del Tesoro Yuval Steinitz ha detto che al fine di coprire il costo di queste misure e di non rompere la cornice del bilancio dello stato sarà rinviata la prevista riduzione delle imposte sul reddito e i bilanci dei ministeri saranno ridotti del 2-2,5%.
Misure non sufficienti, secondo i sindacati. Perché negli ultimi mesi l’inflazione sui prezzi è stata notevole. Per esempio: il pane è aumentato del 10%, l’acqua addirittura del 134% e i trasporti pubblici, le tasse nazionali, locali e indirette registrano tutte segno più.11 feb http://falafelcafe.wordpress.com/
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