E’ ormai un dato di fatto che, a partire dal 1945 contro gli italiani dell’Istria sia stata praticata una feroce e spietata pulizia etnica ad opera delle armate jugoslave del maresciallo Tito, con il chiaro intento di cancellare la presenza italiana in quei territori. Il dramma delle foibe è stato taciuto per decenni e solo negli ultimi anni è stato trattato con l’attenzione e la drammaticità che merita. E’ stata istituita la “Giornata del Ricordo” in memoria degli infoibati e degli esuli istriani, ma quella che dovrebbe essere ormai una ricorrenza largamente condivisa, continua ad essere oggetto di polemiche stucchevoli ed inaccettabili.C’è ancora chi, purtroppo, si ostina a coprire quei crimini, ridimensionandone la gravità e dando giustificazione all’odio cieco e barbaro che ha animato le efferatezze degli slavi. I partiti, i movimenti, e le organizzazioni culturali dell’estrema sinistra per assolvere Tito dalle sue inconfutabili responsabilità, hanno cercato di dimostrare che quelle crudeltà, se ci sono state (in quegli ambienti c’è chi ancora si ostina a negarle) sono state la logica ed inevitabile risposta alla politica anti-slava del Fascismo.Intendiamoci, nessuno, tanto meno chi scrive, intende riabilitare la figura di Temistocle Testa, prefetto fascista di Fiume, né negare le sue responsabilità in ordine a posizioni razziste sfociate in atti di violenza contro le popolazioni slave che risiedevano in quei territori. Ma può essere sufficiente questo a giustificare ciò che i cosiddetti titini hanno fatto dopo? Io credo di no, e ritengo che sia stato ingiusto, vergognoso e criminale far pagare a tutti gli italiani, indistintamente, le responsabilità del regime fascista. Anche perché, proprio durante gli anni in cui Temistocle Testa era prefetto di Fiume, in quella stessa città ebbe a manifestarsi l’eroismo del commissario Giovanni Palatucci, un poliziotto coraggioso, un eroe, un martire cristiano e soprattutto un italiano. Palatucci ha salvato la vita a centinaia di persone in pericolo di vita, sfruttando la sua posizione di commissario, di responsabile dell’ufficio stranieri della Questura e, dopo l’otto settembre del 1943 di questore reggente, per procurare i passaporti necessari all’espatrio di numerosi ebrei e perseguitati politici. Un’attività che Palatucci ha intensificato durante il periodo dell’occupazione tedesca, fino a quando, scoperto, fu arrestato e deportato in un campo di concentramento nazista dal quale non è mai più ritornato. Io credo che basti il sacrificio di Palatucci per dimostrare come gli italiani d’Istria non meritassero di finire ammazzati e gettati come bestie nelle foibe. Palatucci, per aver salvato la vita a centinaia di ebrei fiumani è stato proclamato “Giusto d’Israele” mentre la Chiesa Cattolica ne ha riconosciuto le virtù eroiche proclamandolo beato.Peccato che l’eroismo di Palatucci non trovi mai spazio nelle testimonianze di quanti si ostinano a giustificare gli eccidi di Tito accomunando gli italiani d’Istria al prefetto Testa, anziché a questo grande uomo e martire della fede.Americo Mascarucci 28/03/2011 http://www.viterbonews24.it/
mercoledì 30 marzo 2011
Foibe - ''Ricordiamo Palatucci, eroe italiano''
E’ ormai un dato di fatto che, a partire dal 1945 contro gli italiani dell’Istria sia stata praticata una feroce e spietata pulizia etnica ad opera delle armate jugoslave del maresciallo Tito, con il chiaro intento di cancellare la presenza italiana in quei territori. Il dramma delle foibe è stato taciuto per decenni e solo negli ultimi anni è stato trattato con l’attenzione e la drammaticità che merita. E’ stata istituita la “Giornata del Ricordo” in memoria degli infoibati e degli esuli istriani, ma quella che dovrebbe essere ormai una ricorrenza largamente condivisa, continua ad essere oggetto di polemiche stucchevoli ed inaccettabili.C’è ancora chi, purtroppo, si ostina a coprire quei crimini, ridimensionandone la gravità e dando giustificazione all’odio cieco e barbaro che ha animato le efferatezze degli slavi. I partiti, i movimenti, e le organizzazioni culturali dell’estrema sinistra per assolvere Tito dalle sue inconfutabili responsabilità, hanno cercato di dimostrare che quelle crudeltà, se ci sono state (in quegli ambienti c’è chi ancora si ostina a negarle) sono state la logica ed inevitabile risposta alla politica anti-slava del Fascismo.Intendiamoci, nessuno, tanto meno chi scrive, intende riabilitare la figura di Temistocle Testa, prefetto fascista di Fiume, né negare le sue responsabilità in ordine a posizioni razziste sfociate in atti di violenza contro le popolazioni slave che risiedevano in quei territori. Ma può essere sufficiente questo a giustificare ciò che i cosiddetti titini hanno fatto dopo? Io credo di no, e ritengo che sia stato ingiusto, vergognoso e criminale far pagare a tutti gli italiani, indistintamente, le responsabilità del regime fascista. Anche perché, proprio durante gli anni in cui Temistocle Testa era prefetto di Fiume, in quella stessa città ebbe a manifestarsi l’eroismo del commissario Giovanni Palatucci, un poliziotto coraggioso, un eroe, un martire cristiano e soprattutto un italiano. Palatucci ha salvato la vita a centinaia di persone in pericolo di vita, sfruttando la sua posizione di commissario, di responsabile dell’ufficio stranieri della Questura e, dopo l’otto settembre del 1943 di questore reggente, per procurare i passaporti necessari all’espatrio di numerosi ebrei e perseguitati politici. Un’attività che Palatucci ha intensificato durante il periodo dell’occupazione tedesca, fino a quando, scoperto, fu arrestato e deportato in un campo di concentramento nazista dal quale non è mai più ritornato. Io credo che basti il sacrificio di Palatucci per dimostrare come gli italiani d’Istria non meritassero di finire ammazzati e gettati come bestie nelle foibe. Palatucci, per aver salvato la vita a centinaia di ebrei fiumani è stato proclamato “Giusto d’Israele” mentre la Chiesa Cattolica ne ha riconosciuto le virtù eroiche proclamandolo beato.Peccato che l’eroismo di Palatucci non trovi mai spazio nelle testimonianze di quanti si ostinano a giustificare gli eccidi di Tito accomunando gli italiani d’Istria al prefetto Testa, anziché a questo grande uomo e martire della fede.Americo Mascarucci 28/03/2011 http://www.viterbonews24.it/
E’ ormai un dato di fatto che, a partire dal 1945 contro gli italiani dell’Istria sia stata praticata una feroce e spietata pulizia etnica ad opera delle armate jugoslave del maresciallo Tito, con il chiaro intento di cancellare la presenza italiana in quei territori. Il dramma delle foibe è stato taciuto per decenni e solo negli ultimi anni è stato trattato con l’attenzione e la drammaticità che merita. E’ stata istituita la “Giornata del Ricordo” in memoria degli infoibati e degli esuli istriani, ma quella che dovrebbe essere ormai una ricorrenza largamente condivisa, continua ad essere oggetto di polemiche stucchevoli ed inaccettabili.C’è ancora chi, purtroppo, si ostina a coprire quei crimini, ridimensionandone la gravità e dando giustificazione all’odio cieco e barbaro che ha animato le efferatezze degli slavi. I partiti, i movimenti, e le organizzazioni culturali dell’estrema sinistra per assolvere Tito dalle sue inconfutabili responsabilità, hanno cercato di dimostrare che quelle crudeltà, se ci sono state (in quegli ambienti c’è chi ancora si ostina a negarle) sono state la logica ed inevitabile risposta alla politica anti-slava del Fascismo.Intendiamoci, nessuno, tanto meno chi scrive, intende riabilitare la figura di Temistocle Testa, prefetto fascista di Fiume, né negare le sue responsabilità in ordine a posizioni razziste sfociate in atti di violenza contro le popolazioni slave che risiedevano in quei territori. Ma può essere sufficiente questo a giustificare ciò che i cosiddetti titini hanno fatto dopo? Io credo di no, e ritengo che sia stato ingiusto, vergognoso e criminale far pagare a tutti gli italiani, indistintamente, le responsabilità del regime fascista. Anche perché, proprio durante gli anni in cui Temistocle Testa era prefetto di Fiume, in quella stessa città ebbe a manifestarsi l’eroismo del commissario Giovanni Palatucci, un poliziotto coraggioso, un eroe, un martire cristiano e soprattutto un italiano. Palatucci ha salvato la vita a centinaia di persone in pericolo di vita, sfruttando la sua posizione di commissario, di responsabile dell’ufficio stranieri della Questura e, dopo l’otto settembre del 1943 di questore reggente, per procurare i passaporti necessari all’espatrio di numerosi ebrei e perseguitati politici. Un’attività che Palatucci ha intensificato durante il periodo dell’occupazione tedesca, fino a quando, scoperto, fu arrestato e deportato in un campo di concentramento nazista dal quale non è mai più ritornato. Io credo che basti il sacrificio di Palatucci per dimostrare come gli italiani d’Istria non meritassero di finire ammazzati e gettati come bestie nelle foibe. Palatucci, per aver salvato la vita a centinaia di ebrei fiumani è stato proclamato “Giusto d’Israele” mentre la Chiesa Cattolica ne ha riconosciuto le virtù eroiche proclamandolo beato.Peccato che l’eroismo di Palatucci non trovi mai spazio nelle testimonianze di quanti si ostinano a giustificare gli eccidi di Tito accomunando gli italiani d’Istria al prefetto Testa, anziché a questo grande uomo e martire della fede.Americo Mascarucci 28/03/2011 http://www.viterbonews24.it/
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