mercoledì 30 marzo 2011


Gerusalemme

Israele e Palestina, la giornata dell’area


ISRAELE-HAMAS, SI DIALOGA – Contatti diplomatici sono stati attivati per stabilizzare un cessate il fuoco fra i gruppi armati palestinesi di Gaza ed Israele, dopo una recente recrudescenza delle violenze. Fonti palestinesi hanno reso noto che una delegazione di Hamas, guidata da Mahmud a-Zahar, si trova al Cairo per discutere un assetto che riporti la calma nella zona. Nel frattempo a nord di Beer Sheva (Neghev) Israele sta completando i preparativi per attivare un nuovo sistema di intercettazione di razzi Grad sparati da Gaza, chiamato “Cupola di ferro”. Questa batteria è teoricamente in grado di garantire protezione a buona parte di Beer Sheva (200 mila abitanti). Il sistema è però considerato in fase sperimentale e, secondo il quotidiano Haaretz, sarà attivo solo fra alcuni giorni. Una seconda batteria potrebbe essere dislocata in futuro a protezione di un'altra città israeliana «a seconda delle esigenze del momento», secondo quanto ha precisato una fonte militare.GAZA-RAMALLAH, ALLA RICERCA DELLA RICONCILIAZIONE – Nel frattempo la delegazione di Hamas inviata in Egitto affronta anche altre questioni. In particolare Hamas ha chiesto la assistenza della diplomazia del Cairo per superare le divergenze relative ad un accordo di riconciliazione con l'Anp di Abu Mazen e con al-Fatah. In un gesto di distensione Hamas ha inoltre chiesto la riapertura a Gaza della delegazione egiziana, chiusa nel 2007 in seguito al putsch contro le forze di Abu Mazen. «Questo provvedimento viene adesso esaminato al Cairo» ha detto alla stampa Mohammed Awad, un dirigente di Hamas che funge da “ministro degli Esteri” dell'esecutivo di Ismail Haniyeh.LA TUNISIA ALZA LA VOCE CON GERUSALEMME – Il governo tunisino, con un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri, ha espresso la sua «viva condanna e rifiuto categorico» delle dichiarazioni del ministro dell'Immigrazione e dell'integrazione israeliano, che ha incoraggiato «gli ebrei tunisini a emigrare verso Israele, promettendo loro un aiuto finanziario e altri vantaggi». L'offerta, prosegue il comunicato, è stata motivata con la difficile situazione economica della Tunisia. Le dichiarazioni del ministro israeliano costituiscono «un malevolo appello ai cittadini tunisini a emigrare in Israele» e un tentativo di Israele di «appannare l'immagine post-rivoluzionaria della Tunisia e di suscitare sospetti sulla sua sicurezza, sulla sua economia e sulla sua stabilita».http://falafelcafe.wordpress.com/

Nessun commento: