mercoledì 2 marzo 2011


Israel University Day - Scegliere con Roger Abravanel

Perché è importante studiare in un'università eccellente? Che cosa è un'università eccellente? Come interpretare l'opzione dell'università in Israele rispetto ad altre alternative? Si basa su questi tre interrogativi la sfida competitiva che gli studenti devono cogliere nella scelta della università da frequentare dopo il liceo. A dirlo è Roger Abravanel (nella foto assieme alla vicepresidente UCEI Claudia De Benedetti), noto consulente ed economista italiano che ha lavorato per 35 anni nella prestigiosa società McKinsey come consulente di aziende italiane e multinazionali in Europa, America ed Estremo Oriente, intervenuto all'Israel University Day, che si è svolto all'Istituto Pitigliani e che è proseguito a Milano.Abravanel che attualmente è consigliere di amministrazione di varie aziende e advisor di fondi Private Equity in Italia e all'estero, dal 2008 è editorialista per il Corriere della Sera ed è consigliere del ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, insieme alla quale nel luglio 2010 ha varato il progetto denominato "Piano nazionale per la qualità e il merito" che prevede per l'anno scolastico 2010/2011 la valutazione degli studenti delle scuole medie italiane e la qualità dell'insegnamento”. Perché consiglierebbe di scegliere un'università israeliana? Secondo me c'è un solo parametro che conta: andare in un'ottima università è molto importante per il futuro degli studenti e le università israeliane sono delle ottime università, dove i giovani laureati ricevono il giusto mix di una buona preparazione con la capacità di saper raccogliere e rispondere alle sfide della vita. I giovani israeliani giungono infatti all'università più temprati dall'esperienza del militare questo rappresenta una grande possibilità di confronto per gli italiani.Che cosa è allora che fa di una università, una buona università... Lo riassumerei in due parole: top teachers, top students. Oggi le grandi università sono grandi perché hanno professori eccellenti, sanno fare una buona didattica e insegnano a studenti eccellenti. Fare una buona didattica significa insegnare la capacità di ragionare, di lavorare insieme.Quale è la situazione italiana? In Italia mercato del lavoro non premia eccellenze ecco perché giovani sono scoraggiati nei confronti dell'università. In America chi ha conseguito un voto mediocre alla laurea guadagna di meno di chi ha conseguito un buon voto e ancora di meno di chi ha un voto eccellente. In Italia questo non avviene affatto. Nel nostro paese ci sono cinque o sei università di livello, il problema non è tanto la qualità accademica quanto la didattica che non è adeguata a insegnare “ life skills”, la capacità di risolvere i problemi. La didattica italiana è antica, poco interattiva, la nostra scuola non insegna a dibattere. Sono invece molto irritato nei confronti degli israeliani perché sono pessimi nel marketing e quindi anche se le loro università sono eccellenti non sono menzionate fra le migliori nel mondo.Che cosa consiglierebbe allora a uno studente che si affaccia al mondo universitario Darei sostanzialmente tre consigli: primo capire che scegliere un'università eccellente è importante per il suo futuro, secondo, che in una buona università si va anche per imparare a essere uomini e donne capaci di affrontare la vita, terzo nella scelta dell'università non pensare a quella più vicina a casa, ma prendere in considerazione anche altre possibilità all'estero, in Israele, ma anche in America o in Cina...Lucilla Efrati, http://www.moked.it/

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