mercoledì 13 aprile 2011




Gorgeous experience in Israel!!!

Creato il 11 aprile 2011 da Mironseak http://it.paperblog.com/ Dopo un comodo viaggio in aereo lungo la rotta Milano-Tel Aviv, sorvolando la laguna veneta, gli arcipelaghi croati e poi quelli greci, sono sbarcata giovedì 7 arpile nell'aeroporto più sicuro del mondo ed i controlli sono stati talmente rigorosi da richiedere ben più di 40 minuti.... pieni zeppi di domande sui motivi della visita tanto che prima di lasciarmi andare, gli addetti alla sicurezza hanno anche chiamato Tomas per sincerarsi della veridicità delle mie risposte... come primo impatto non è stato il massimo, ma l'accoglienza ha poi superato ogni più rosea aspettativa! All'uscita mi attendeva Ram con un cartello da agente di viaggio col mio nome in caratteri latini scritto sopra una bella foto di un kayak: ci mettiamo un attimo a riconoscerci ma più di un'ora per raggiungere Tomas, bloccato al nord da un incidente ferroviario. Ceniamo al tramonto nel suggestivo ristorante della città vecchia di Cesarea, proprio dirimpetto agli scavi archeologici del porto di Erode, contornati da uno dei meglio conservati anfiteatri romani, oltre che da un ippodromo, un tempio ed un acquedotto di ben 17 km... era uno dei porti più importanti del Mediterraneo e ha conservato un suo fascino particolare. Pesci fragranti nei piatti e chiacchiere fitte intorno al tavolo vista mare per cominciare a rompere il ghiaccio. Tomas ha scelto per me la soluzione migliore possibile: l'hotel del kibbutz che confina con la sua scuola di kayak, così per andare al "lavoro" ogni mattina percorro a piedi scalzi una bella mezzaluna di calda sabbia dorata!!! Mi ha spiegato che nel tempo si è andata perdendo la vecchia ispirazione socialista delle prime comunità agricole, che ora hanno quasi sempre un albergo per gli ospiti gestito dagli stessi abitanti del kibbutz... quello di Nahsholim è un pò speciale perchè è uno dei pochi affacciato sul mare e gode di una posizione naturale davvero invidiabile... mentre mi aggiro per i suoi vialetti ben tenuti tra le case adorne di piante fiorite ho sempre il rumore delle onde a tenermi compagnia. Anche il Dor-Kayak Club si trova in una posizione eccezionale: affacciato direttamente sulla spiaggia, è perfettamente incastonato in una delle tante baie protette che si susseguono verso nord per qualche chilometro, racchiuse tra barriere rocciose che dovevano essere un tempo delle cave di tufo e che oggi creano dei curiosi giochi di vuoti e pieni sugli scogli, allungandosi in mare con delle basse piscine naturali dalle quali adulti e bambini si tuffano per i primi bagni di stagione, accompagnati da comprensibili urla giocose perchè la temperatura dell'acqua non è ancora salita oltre i 19°C... anche se quella dell'aria arriva oltre i 28°C ed il sole mi cuoce mani e viso in un batti baleno, specie mentre trascorro assorta ore ed ore a raccogliere conchiglie. Il venerdì mattina, Tomas mi accoglie con un grande sorriso e con una tazza di caffè fumante tra le mani: "Sei sempre puntuale e non bevi caffè, sei sicura di essere davvero italiana?" E' un bel tipo, Tomas, un personaggio di altri tempi, un pò burbero ma di gran cuore e gestisce la scuola con un misto di autorità ed accondiscendenza. Nel club si respira un'aria familiare, tutti arrivano alla spicciolata, si cambiano nei containers che delimitano lo spazio intorno alle rastreliere e sistemano in ordine i kayak sulla riva... sono tutti sorridenti e sembrano impazienti di cominciare anche se alla fine delle due ore di corso sembrano un pò meno pimpanti, sfiancati dalle contorsioni richieste dalle varie manovre. Tomas trascorre molto tempo in acqua con noi e alla fine sembra quasi più contento e soddisfatto di me: "Siamo felici di averti con noi, è la prima volta che invitiamo qualcuno... il nostro è un paese isolato, ci fa piacere avere confronti e scambi di questo tipo". Il corso è stato un piccolo successo: quasi tutti i ragazzi del gruppo base hanno imparato ad eseguire l'eskimo con la giusta dose di tecnica ed eleganza e quasi tutti gli iscritti al corso avanzato hanno eseguito sia il balance brace che diverse figure di eskimo groenlandese, compresa una bella sequenza conclusiva di eskimo sincronizzato che mi ha emozionato per la coordinazione e l'affiatamento. Sono davvero entusiasta dell'esperienza e le poche ore trascorse in compagnia di questo eterogeneo gruppo mi hanno insegnato moltissime cose... Ho imparato da Lila la determinazione, da Ornit l'eleganza, da Jonathan la riflessione, da Greg l'elasticità derivante dallo yoga, da Ron la pazienza nonostante la ripetitività degli esercizi e la rottura della pagaia; mi sono rimaste impresse la facilità di esecuzione di Yohad con tutti gli eskimi proposti, persino quello a mani incrociate, la velocità di apprendimento di Goren, l'intuito di Itay ("It's true, it's easier!"), la concentrazione di Yoash, la riservatezza di Aion, la discrezione di Benny, la leggerezza di Ohad nonostante sia un omone ben piantato, la disponibilità di Ram che mi ha aiutato tantissimo in acqua e la estrema cortesia di Yair che una volta giunti al suo negozio "Captain Jack" mi ha ricoperto di regali: "It was really very fun for me", mi ha ripetuto pià volte mentre con Tomas continuava a riguardare i filmati girati durante il corso... Al termine della seconda delle due mattinate di venerdì e sabato, Tomas mi ha invitato a presentare il viaggio a Creta e mi ha portato fino ad Haifa, dove era stata allestita una bella sala nel centro di accoglienza per bambini con disabilità mentali presso il quale lavora un socio del club: è stata anche questa una splendida esperienza, come del resto l'invito a cena della sera precedente nella sua casa colorata ed accogliente, occasione che mi ha permesso di conoscere meglio lui e la sua famiglia. Tomas è di origini svedesi, a 18 anni si è trasferito in Israele per lavorare in un kibbutz, parla 5 lingue e ha lavorato come guida turistica fino a quando non ha deciso di aprire la sua scuola di kayak, cominciando con 5 kayak ed aspettando sulla spiaggia che qualcosa succedesse: oggi ha raggiunto la ragguardevole cifra di una cinquantina di soci iscritti e di ben 35 kayak all'attivo, tra privati e sociali, in bella mostra sulle rastrelliere che lui stesso ha costruito... proprio in questo periodo il club festeggia il decennale dall'apertura! Vive in una bella casetta di legno ad un piano solo, ha due figlie e cinque nipoti con un sesto in arrivo e la moglie bibliotecaria si diletta di ceramica in un piccolo laboratorio sistemato in giardino dove avrei volentieri passato il resto del fine settimana... anche lei mi ha riempito di regali e sono tornata a casa carica di nostalgia!!! La domenica è stato il mio ultimo giorno di permanenza in Israele e non avendo tempo a sufficienza per visitare Gerusalemme (e per superare i posti di blocco di accesso alla Cisgiordania) abbiamo preferito trascorrere la mattinata a Yaffo, alle porte di Tel Aviv, mangiando ancora pesce fresco in una delle viuzze strette e tortuose della città vecchia affacciata sul piccolo porto battuto dalle onde, sulle quali poco più in là tanti surfisti-pinguini si divertivano un mondo ad andare su e giù... I saluti all'aeroporto sono stati infarciti da progetti di visite future, di scambi reciproci, di viaggio insieme in Montenegro o sui laghi del nord Italia... e l'ultimo ricordo è quello dell'inteso odore di fiori d'arancio. Il bello del kayak è anche questo: incontrare amici lontani e pagaiare con loro intorno al mondo!

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