sabato 23 aprile 2011



Senza notizia
Il Tizio della Sera legge il giornale. Anche oggi, la regola dei morti grandi e piccoli. Coi titoli di scatola e col trafiletto. Non si è mai capito come vada. Questo fatto gli riempie le vene e i capillari, sale tutto un rigurgito di sangue e il viso diventa color barbabietola. I morti, scusa, sarebbero di eguale misura. Straricchi e strapoveri, partono tutti e due. Quel povero italiano con il cappellino, che sembrava un pescatore siciliano, era famoso. Prima non gli stava simpatico per via di certe parole che lasciamo perdere, poi gli ha fatto una gran pena nella foto dove lo tengono per i capelli come fosse pollame. E gli fa ancora pena per l'altra cosa: che lo hanno tradito quelli che amava più di tutto al mondo. Proprio loro lo hanno sbranato. Di lui non hanno dato proprio la notizia che tutti vorrebbero conoscere, gli ultimi pensieri di un poveruomo. E poi ci sono i morti senza notizia, eppure la loro morte sarebbe una notizia: c'erano e non ci sono più, e secondo il Tizio c'è differenza. I senza notizia più recenti stanno a Gaza. Sono quelli che fanno il mestiere velocissimo dello scudo. Li mettono nei depositi di armi travestiti da casa normale, a ricevere le bombe di Israele e loro partono per quel viaggio. La cosa funziona così: appositi razzi sono sparati sulle cittadine dell'entità sionista, loro muoiono e il mondo vede chi sono gli Israeliani. I senza notizia ricevono l'elemosina di un trafiletto e non hanno i soliti nomi, Omar, o magari Mohammed. hanno delle cifre. Un giorno 10, uno 8. A seconda dei morti. Alla fine della fila ci sono i senza notizia israeliani. Il nome si conoscerebbe perché lì ne parlano, poi qui no perché sono morti rari e poi perché sono israeliani. D'altra parte, se fanno in tempo a scappare in cantina e non muoiono mai, è chiaro che i giornali si distraggono. L'altro giorno è morto un senza notizia israeliano. Aveva sedici anni. Non se n'è accorto nessuno, a parte lui. Il razzo di Gaza è arrivato, lui era seduto in autobus e non poteva mica scappare. Lo hanno portato in ospedale e dopo qualche giorno, hai visto, è morto. Anzi, non hai visto: niente alla Tv e niente sui giornali. Neanche il nome e la cifra era troppo piccola: 1. Era Daniel Wiplich. Lui e i civili palestinesi sono sepolti più nei media che nella tomba. Il Tizio della Sera http://www.moked.it/

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