venerdì 27 maggio 2011



Golan

Voci a confronto
Sono sostanzialmente tre gli argomenti che tengono banco sulla stampa nazionale e internazionale: il futuro della pace in Medioriente dopo il discorso di Obama che ribadiva un ritorno ai confini del ’67, le rivolte popolari nei paesi arabi e i dubbi degli otto Grandi sulle modalità di intervento e sulle conseguenze politico diplomatiche, e infine un’ampia riflessione sulla questione della Memoria e della Giustizia, attualizzata dalla cattura (finalmente!) del criminale di guerra serbo-bosniaco Ratko Mladić. In realtà, se lo vogliamo vedere con gli occhi dello storico, le tre questioni si reggono l’una con l’altra e hanno molto a che fare con l’etica dei comportamenti individuali e del potere in presenza di conflitti, scontri e stragi di civili. Ma naturalmente conoscono anche percorsi interni che emergono con forza dalla lettura della stampa. Sul futuro del conflitto israeliano-palestinese e sulla sua connessione con la cosiddetta “primavera araba” è interessante il dossier proposto dall’Espresso, che analizza anche la pluralità di reazioni che si registrano in Israele, una realtà che sempre più si va caratterizzando come laboratorio di democrazia. Una democrazia che prevede anche delle contrapposizioni aspre come viene registrato sul Manifesto e sull’Haaretz dove si dà conto di una lettera inviata da alcuni altissimi esponenti della cultura e della politica israeliana ai principali leader europei affinché guardino positivamente alla dichiarazione d’indipendenza di uno stato palestinese. D’altra parte cresce il supporto dell’opinione pubblica in Israele per l’attuale primo ministro Netanyahu che di fronte al Congresso americano ha chiaramente messo in evidenza i due nodi su cui non è disposto a transigere nella trattativa di pace, vale a dire il riconoscimento di Israele come stato ebraico e l’impossibilità di accogliere un eventuale ritorno di rifugiati palestinesi, come mette in evidenza il Jerusalem Post. La cattura di Mladić ha colto evidentemente di sorpresa la stampa che ospita solo poche analisi al di là delle note di cronaca. Colpiscono in particolare le riflessioni che propongono un parallelo fra la strage di Srebrenica e le stragi naziste. Lo fa il regista bosniaco Tanovic intervistato dal Corriere , mentre Andrea Lucchetta sul Riformista mette in evidenza come la cattura di Mladić riapra vecchie ferite nella società bosniaca inasprendo il confronto sulla percezione delle Memorie. Ed è singolare la coincidenza che proprio oggi la stampa presenti numerosi articoli proprio dedicati alla riflessione sulla Memoria delle persecuzioni naziste: se ne possono leggere importanti esempi a proposito della strage di Fucecchio del 1944 (La Stampa) , e il piccolo dossier su Giustizia e Memoria (La Stampa). Sollevazioni popolari, stragi etniche, strategie del potere e della giustizia internazionale: in percorso che impone una riflessione generale e che si rispecchia nella lettura della stampa quotidiana. Gadi Luzzatto Voghera 27 maggio 2011 http://moked.it/

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