giovedì 12 maggio 2011



Il boicottaggio a Vendola

di Dimitri Buffa, 11 maggio http://www.opinione.it/

“Boicotta Israele, boicotta Nichi Vendola”. Sabato a Roma si vedranno degli insoliti striscioni con questo slogan. E saranno i corifei di Forum Palestina, del Campo anti imperialista e della seconda flottilla italiana per Gaza quelli a portarli. Cioè gente che invece dovrebbe teoricamente votare per i candidati di “sinistra e libertà” alle elezioni di domenica. Teoricamente. Perché è bastato che il governatore della Puglia consumasse il sacrilegio di ricevere l’ambasciatore dello stato ebraico in Italia Gideon Meir, “con la scusa della cultura ebraica e del suo festival in terra di Puglia”, per scatenare le proteste dei più duri e puri tra Rifondazione i filo palestinesi “brucia bandiere” e le associazioni dell’estremismo islamico in Italia. Gli stessi che il 14 maggio marceranno per le strade della capitale brandendo manifesti con la foto del povero Vittorio Arrigoni. Che però quando era vivo veniva indicato ad Hamas, dall’Italia, come uno che frequenta “strana gente”. Da parte di quel Campo anti imperialista e da parte di altre organizzazioni affiliate ad Hamas nel nostro paese. E tutto perché aveva dato voce ai giovani di Gaza del manifesto “Gybo”, appoggiando anche le istanze di liberazione sessuale e di non persecuzione degli omosessuali da parte degli scherani di Haniyeh a Gaza. Insomma gli stessi che hanno indirettamente indicato Arrigoni come un bersaglio ai suoi assassini, adesso sfileranno con il suo manifesto per le strade della Capitale. Bruciando bandiere americane e israeliane, probabilmente. E magari stavolta anche il pupazzo di Vendola. Promosso sul campo a “gay sionista”. Incredibile gli accenti quasi intimidatori della lettera aperta scritta a Vendola dai compagni di viaggio nei Territori occupati della ex eurodeputata di Rifondazione Luisa Morgantini. Già dal titolo: “tu quoque Nichi” si capisce il tono della missiva contro Vendola: “Nichi, lo sai che nell”unico Stato democratico del Medio Oriente“ esistono le prigioni per i morti? Quelle dove i palestinesi marciscono, letteralmente, per scontare pene di 250 anni? Noi comprendiamo – si legge ancora - le ragioni diplomatiche che ti spingono a parlare anche con l’Ambasciatore di uno Stato che pratica l’apartheid, ma è davvero necessario sposarne e diffonderne la propaganda? Non dobbiamo dirti noi che già nella Bibbia la Palestina è identificata come la terra dove scorrono latte e miele: non è stato certo lo Stato di Israele a renderla fertile.
Semmai, lo Stato di Israele sta utilizzando i territori abitati dai palestinesi come discariche”. Insomma si suggerisce l’abiura. E per Vendola, che il Forum Palestina etichetta come un “personaggio”, un “azzeccagarbugli in completa sintonia con il centro sinistra italiano, perfettamente compatibile con la politica estera del paese più amico di Israele, l’ultimo bastione coloniale europeo”, c‘è ora il problema di avere lodato “lo stato dell’apartheid per i palestinesi che però il signor Governatore al pari del Presidente del Consiglio Berlusconi vede come un esempio di sviluppo”. Un problema che potrebbe costargli caro a Milano, dove per il candidato di Sel Giuliano Pisapia il miraggio del ballottaggio con la Moratti alle comunali si allontana sempre di più.

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