LAURA GUERRA FIRENZE Dopo quasi 70 anni, proprio nel giorno della festa della Repubblica, Giorgio Goldenberg ha incontrato per la prima volta Adriana ed Andrea Bartali: lui che, ebreo di origine istriana, a 12 anni, nel 1944, fu salvato da Gino Bartali che lo nascose nella sua cantina durante il periodo della persecuzione nazifascista. «Sono vivo grazie a suo marito - ha detto stringendo la mano di Adriana -. Trovarmi qui è una forte emozione. Ero piccolo, ma ricordo bene quel periodo, lì giù in appartamento e poi in cantina insieme ai miei genitori e a mia sorella. Ci conosceva, e fu Bartali a proporci di nasconderci lì. Di lui oggi ho solo una foto con dedica ed autografo. Appena tornerò in Israele, andrò di persona a sincerarmi che il processo per riconoscerlo tra i Giusti del Yad Vashem stia procedendo bene». E' stato un incontro unico, quello tra i Bartali, Goldenberg, la moglie Mina e Nardo Bonomi, che a dicembre ha fatto venire alla luce questa storia assieme alla comunità ebraica fiorentina. «Sono incontri che lasciano senza parole - ha detto Andrea Bartali -. Papà non ci disse mai nulla ed è un' emozione forte oggi poter stringere la mano a una persona che sappiamo essere qui grazie a lui». E la signora Adriana, a 92 anni, ha scoperto ancora «quanto bene ha fatto il mio Gino». Che durante la guerra nascondeva nel manubrio e nel telaio i documenti da portare agli ebrei nascosti in Umbria: 360 km, andata e ritorno, da Firenze. Guerra Laura, 4 giugno http://archiviostorico.gazzetta.it/
lunedì 6 giugno 2011
La signora Bartali ha incontrato l' ebreo salvato dal suo Gino
LAURA GUERRA FIRENZE Dopo quasi 70 anni, proprio nel giorno della festa della Repubblica, Giorgio Goldenberg ha incontrato per la prima volta Adriana ed Andrea Bartali: lui che, ebreo di origine istriana, a 12 anni, nel 1944, fu salvato da Gino Bartali che lo nascose nella sua cantina durante il periodo della persecuzione nazifascista. «Sono vivo grazie a suo marito - ha detto stringendo la mano di Adriana -. Trovarmi qui è una forte emozione. Ero piccolo, ma ricordo bene quel periodo, lì giù in appartamento e poi in cantina insieme ai miei genitori e a mia sorella. Ci conosceva, e fu Bartali a proporci di nasconderci lì. Di lui oggi ho solo una foto con dedica ed autografo. Appena tornerò in Israele, andrò di persona a sincerarmi che il processo per riconoscerlo tra i Giusti del Yad Vashem stia procedendo bene». E' stato un incontro unico, quello tra i Bartali, Goldenberg, la moglie Mina e Nardo Bonomi, che a dicembre ha fatto venire alla luce questa storia assieme alla comunità ebraica fiorentina. «Sono incontri che lasciano senza parole - ha detto Andrea Bartali -. Papà non ci disse mai nulla ed è un' emozione forte oggi poter stringere la mano a una persona che sappiamo essere qui grazie a lui». E la signora Adriana, a 92 anni, ha scoperto ancora «quanto bene ha fatto il mio Gino». Che durante la guerra nascondeva nel manubrio e nel telaio i documenti da portare agli ebrei nascosti in Umbria: 360 km, andata e ritorno, da Firenze. Guerra Laura, 4 giugno http://archiviostorico.gazzetta.it/
LAURA GUERRA FIRENZE Dopo quasi 70 anni, proprio nel giorno della festa della Repubblica, Giorgio Goldenberg ha incontrato per la prima volta Adriana ed Andrea Bartali: lui che, ebreo di origine istriana, a 12 anni, nel 1944, fu salvato da Gino Bartali che lo nascose nella sua cantina durante il periodo della persecuzione nazifascista. «Sono vivo grazie a suo marito - ha detto stringendo la mano di Adriana -. Trovarmi qui è una forte emozione. Ero piccolo, ma ricordo bene quel periodo, lì giù in appartamento e poi in cantina insieme ai miei genitori e a mia sorella. Ci conosceva, e fu Bartali a proporci di nasconderci lì. Di lui oggi ho solo una foto con dedica ed autografo. Appena tornerò in Israele, andrò di persona a sincerarmi che il processo per riconoscerlo tra i Giusti del Yad Vashem stia procedendo bene». E' stato un incontro unico, quello tra i Bartali, Goldenberg, la moglie Mina e Nardo Bonomi, che a dicembre ha fatto venire alla luce questa storia assieme alla comunità ebraica fiorentina. «Sono incontri che lasciano senza parole - ha detto Andrea Bartali -. Papà non ci disse mai nulla ed è un' emozione forte oggi poter stringere la mano a una persona che sappiamo essere qui grazie a lui». E la signora Adriana, a 92 anni, ha scoperto ancora «quanto bene ha fatto il mio Gino». Che durante la guerra nascondeva nel manubrio e nel telaio i documenti da portare agli ebrei nascosti in Umbria: 360 km, andata e ritorno, da Firenze. Guerra Laura, 4 giugno http://archiviostorico.gazzetta.it/
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