sabato 11 giugno 2011


Non è colpa di Israele se in Piazza Duomo c'è bisogno di sicurezza

di Alessandra Boga 10 Giugno 2011 .http://www.loccidentale.it/
Il 12 giugno si terrà in Piazza Duomo a Milano l’inaugurazione di Unexpected Israel, “L’Israele che non ti aspetti”, manifestazione della cultura israeliana che durerà dal 13 al 23 giugno, nella quale verrà allestito un padiglione di 900 mq, dedicato alle realizzazioni economiche, scientifiche e alle bellezze turistiche dello Stato ebraico. Il programma è assai ricco e prevede conferenze di scrittori e scienziati, concerti, mostre d’arte e cinque seminari sulla tecnologia (tecnologie idriche, i new media, la sanità, la sicurezza interna e la robotica).Il 14 si terrà anche un Forum economico Italia-Israele, a cui parteciperanno il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, il Ministro dell'Industria israeliano Shalom Simhon, e il neosindaco di Milano Giuliano Pisapia. Solo per fare due nomi di altre personalità che interverranno: lo scrittore David Grossman e la cantante Noa, conosciuti come pacifisti appartenenti alla sinistra israeliana − non esattamente vicini ai presunti “falchi” Lieberman e Netanyahu, per intenderci.Eppure, come al solito, quando si tratta di Israele, scatta la "palestinolatria". Gruppi antagonisti “pro Palestina” hanno minacciato, anche via web, il boicottaggio e di “mettere a fuoco la città”, contro quella che definiscono “occupazione di Milano”. L’ha reso noto per prima Ynet, l’edizione on-line del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, riferendo che la polizia italiana si sarebbe “rifiutata di garantire la sicurezza” della kermesse, nonostante questa abbia ricevuto tutte le autorizzazioni delle autorità locali. In effetti le forze dell’ordine hanno fatto sapere che ci potrebbero “essere difficoltà a garantire la sicurezza nel caso scoppiassero violenze” in piazza. Addirittura si è parlato di spostare la manifestazione in un’ altra zona di Milano, forse il Castello Sforzesco.L’International Solidarity Movement, lo stesso a cui apparteneva il pacifista filopalestinese Vittorio Arrigoni, recentemente ucciso a Gaza da un gruppo di fondamentalisti salafiti, ha diffuso una petizione on-line, firmata da circa 1.200 persone, contro l’evento, definito “un'operazione di propaganda tanto vergognosa quanto ipocrita”. Inoltre l’Ism ha organizzato una serie di iniziative (presìdi e conferenze) nel capoluogo lombardo, che culmineranno in una manifestazione nazionale il 18 giugno “per ricordare i bambini di Gaza e per mostrare il sistema dell’Apartheid israeliano”, com’è scritto su Indymedia.Lo scopo è fare “controinformazione sul vero volto di Israele”, ha spiegato Piero Maestri, ex consigliere provinciale di Sinistra critica e fra gli organizzatori del raduno “pro Palestina”, definendo invece “irritante” l’evento “per Israele”. “Il corteo contro l’occupazione israeliana di Milano partirà da Largo Cairoli alle 15”, ha detto Maestri, solenne.Alcune organizzazioni filopalestinesi hanno inviato una lettera a Pisapia per invitarlo a boicottare la manifestazione della cultura israeliana, ma Davide Romano, segretario dell’Associazione Amici di Israele ha risposto che “i contestatori di Unexpected Israel invece di limitarsi a promuovere giustamente la cultura palestinese, vogliono censurare quella israeliana. Così facendo non boicottano Israele, ma la civiltà occidentale, dimostrando di essere degli analfabeti della cultura del dialogo”.Gli ha fatto eco il deputato del Pd Emanuele Fiano, affermando che “qualsiasi forma di ostracismo verso la manifestazione di Milano che presenta lo stato di Israele come è oggi, sarebbe inaccettabile”. “La conoscenza − ha spiegato − è l'unico antidoto contro l'odio e la guerra. Il sindaco di Milano ha già chiarito che parteciperà a questa manifestazione come è giusto per il sindaco di tutti i milanesi. Anzi può essere un'occasione per fare di Milano un centro di dialogo e di scambio”.Il Presidente della Regione Roberto Formigoni ha invitato a “non cedere alle minacce”, mentre il Presidente della Comunità ebraica milanese Roberto Jarach ha affermato che “il popolo di Israele e il paese di Israele ha tutto il diritto di poter svolgere in pace, in tranquillità, una manifestazione in cui far conoscere ai cittadini lombardi, alle imprese lombarde le positività di quanto possa comportare i destini d'Israele o incrementare i rapporti tra Italia e Israele”. E incalza: “Quello che mi preoccupa di più non è soltanto il boicottaggio, quanto le pesanti minacce. Abbiamo in mente quello che successe a Torino quando Israele era ospite di onore alla Fiera internazionale del libro e non aveva senso” (l’occasione era il 60° anniversario della nascita dello Stato ebraico). “È triste e incredibile che una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto ciò che rappresenta Israele”.Concorda lo stesso neosindaco di Milano (temutissimo dall’altro fronte per la sua apertura a una grande moschea e ai rom): “So che stanno decidendo a Roma cosa fare rispetto all'ipotesi di trasferimento in un altro luogo. Credo che su questo il Ministro degli Interni, le forze dell'ordine e il questore sono i più adatti per ogni decisione sulla base della situazione”, ha detto Pisapia. “Io difenderò l'interesse della pace”.Intanto Ugo Volli, Alessandro Schwed e Andrée Ruth Shammah hanno appena promosso un appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni, al Presidente della Regione Lombardia ed al Sindaco di Milano, perché la manifestazione avvenga e in piazza Duomo. Finora si sono già raccolte circa 250 adesioni, comprese quelle di molte personalità della cultura e di molte comunità ebraiche, per spiegare che si tratta tutt’altro che di un’ “occupazione di Milano”, come l’hanno definita i suoi boicottatori, “ma di un momento di scambio e di amicizia fra i popoli che arricchisce la vita culturale della città di Milano”. Perché “comunque si giudichino le vicende del Medio Oriente, è inaccettabile che gruppi di estremisti impediscano la libera manifestazione del pensiero, sfidino l'ospitalità dell'Italia, siano decisi a impedire ogni contatto con Israele secondo logiche di apartheid che ricordano i boicottaggi agli ebrei organizzati dai regimi nazifascisti”. E’possibile inviare le adesioni ad appello.israele.milano@gmail.comIntanto la politica non si ferma: un comunicato stampa di Palazzo Chigi ha riferito che proprio il 13 giugno, alle 11, in Villa Madama, si svolgerà il vertice interministeriale tra il Presidente del Consiglio Berlusconi e il suo omologo israeliano Netanyahu: nel corso dell'incontro verranno firmati accordi bilaterali. In seguito è prevista una conferenza stampa alle ore 12,30 circa.

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