lunedì 3 ottobre 2011

Gerusalemme

Medio Oriente, Israele accetta di riprendere i colloqui di pace con i palestinesi

Entro un mese riprenderanno i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi. Ad annunciarlo oggi è il premier Benjamin Netanyahu, dopo una riunione con gli otto ministri interessati: “Israele accoglie con favore la richiesta del quartetto per negoziati diretti senza precondizioni con l’Autorità palestinese”. Il quartetto a cui si riferisce Netanyahu è composto da Stati Uniti, Unione Europea, Nazioni Unite e Russia, che nei giorni precedenti avevano avanzato la proposta. “Israele chiede all’Autorità palestinese di aderire immediatamente ai negoziati diretti”, ha specificato il primo ministro israeliano. Oltre alla ripresa dei negoziati, il piano presentato dalla rappresentante dell’Ue, Catherine Ashton, chiedeva anche che fossero presentate proposte sulle frontiere e sulla sicurezza entro tre mesi e il raggiungimento di un accordo finale entro la fine del 2012. Fino a qualche giorno fa la proposta non aveva ottenuto ancora il via libera di tutti membri del governo israeliano, tra cui c’erano perplessità. Il testo dell’accordo non contiene la richiesta dello stop agli insediamenti e dell’avvio delle trattative basate sui confini del 1967. Il leader palestinese Abu Mazen, proprio per questo aveva subito preso le distanze dall’iniziativa. E Saeb Erekat, capo negoziatore per i palestinesi, intima a Israele: “Se è d’accordo con il quartetto, deve congelare le colonie”.Sia il primo ministro israeliano, sia quello palestinese avevano parlato la scorsa settimana all’assemblea delle Nazioni Unite, dove l’autorità palestinese aveva però lo status di osservatore (generalmente riservato a organizzazioni intergovernative, come l’Unione europea e la Lega araba, o non governative, come la Croce rossa). I suoi rappresentanti potevano partecipare agli incontri e pronunciare discorsi, ma non votare. Abu Mazen, lo scorso 23 settembre, ha presentato al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon la richiesta di adesione alle Nazioni Unite: un progetto che ha incontrato l’opposizione del presidente americano Barack Obama.La questione palestinese sarà trattata domani a Strasburgo, all’apertura del Consiglio d’Europa. Martedì l’assemblea deciderà se accordare al consiglio nazionale palestinese lo status di “partner per la democrazia” come già fatto con il parlamento marocchino nella sessione di giugno. Questo non implica il riconoscimento di uno Stato palestinese. Il Consiglio europeo ha invitato Abu Mazen a tenere un discorso, giovedi prossimo, che sarà seguito da un question time dei parlamentari. http://www.ilfattoquotidiano.it/

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