mercoledì 9 novembre 2011


Cinema israeliano, oltre gli stereotipi

In anteprima italiana si vedrà «Ajami», di Scandar Copti e Yaron Shani, nomination agli Oscar per il miglior film straniero, sui conflitti quotidiani nel quartiere di Yaffo. Ma innumerevoli sono le proposte del Pitigliani Kolno' a Festival, rassegna dedicata al cinema israeliano di oggi, diretta da Dan Muggia e Ariela Piattelli, da sabato fino al 16 a ingresso libero alla Casa del Cinema (largo Mastroianni 1, tel. 060608). L' intenzione è di «portare gli spettatori oltre la visione spesso logora e stereotipata di Israele e del mondo ebraico» precisa Ronny Fellus, consigliere del Centro ebraico Il Pitigliani. Le premesse ci sono tutte, fra lungometraggi, corti, animazione, varietà di sezioni (un focus è sulle donne). Fra i documentari, «The Hangman», di Netalie Braun, su Shalom Nagar, l' uomo che giustiziò il criminale nazista Eichmann. Il film «Mabul», di Guy Nattiv, racconta una famiglia ai margini; «The Matchmaker», di Avi Nesher, è ambientato ad Haifa nel ' 68. In «Teacher Irena» di Itamar Chen, una maestra cerca di portare un sorriso alla periferia di Gerusalemme. Ospite la Bezalel Academy of Arts and Design, Roi Werner noto regista di videoclip musicali, lo sceneggiatore Noah Stollman, la regista Noa Ben Hagai, i produttori di diversi film. Novità: il PKF Professional Lab, fucina di scambi professionali fra Italia e Israele.http://archiviostorico.corriere.it/

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