giovedì 15 dicembre 2011


Irit Sagi, le sfide di una ricercatrice donna

Una serata dai toni informali quella organizzata dall'Adei Wizo di Roma in collaborazione con l'ambasciata d'Israele e l'Istituto Weizmann di Rehovot ospiti di Giordana e Livio Tagliacozzo, per accogliere la scienziata israeliana Irit Sagi che ha raccontato al pubblico presente, fra cui il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici assieme ai consiglieri Livia Ottolenghi e Jack Luzon, l'addetto dell'ambasciata d'Israele per gli affari pubblici e politici, Livia Link, Silvana Israel presidente dell'Adei nazionale e Silvana Hannuna e Viviana Levi presidentesse della sezione Adei di Roma, le sfide che quotidianamente affronta una ricercatrice donna.Irit Sagi è presidente della Società israeliana di Biofisica, presidente del comitato della Wizo per la promozione delle giovani donne e scienziate e lavora nel dipartimento di Biologia strutturale all'Istituto Weizmann. Laureata in chimica, ha trasferito le proprie competenze nell'ambito biologico studiando i tessuti umani.I progressi spettacolari nel campo della chimica delle proteine, la biologia, la biologia strutturale e biofisica nel secolo scorso hanno creato un'opportunità unica per unire questi campi, senza riguardo ai loro confini. - ha sottolineato la scienziata - Il gruppo di ricerca diretto dalla Sagi al Weizmann impiega tale approccio multidisciplinare per studiare gli eventi molecolari che regolano metalloenzimi durante le loro reazioni fisiologiche. In particolare, il potenziale terapeutico di questi agenti è esplorato in modelli di malattie infiammatorie e di cancro tra cui il morbo di Crohn, la sclerosi multipla, l'artrite e le metastasi del cancro. La sfida che la squadra della Sagi ha affrontato è stata quella di acquisire, passo dopo passo, il complesso processo - (l'insieme delle quali si svolge in una piccola frazione di secondo) - attraverso cui una molecola di enzima svolge il suo lavoro. Un lavoro affascinante e difficile, che la Sagi ha dovuto coniugare con il suo ruolo di donna e di mamma “è' ovvio che è difficilissimo svolgere questo doppio impegno – ha sottolineato la scienziata – vi sono dei percorsi professionali molto complessi e molto spesso le donne sono costrette a scegliere”. “Penso che nessuna donna possa svolgere le due funzioni senza un aiuto” ha poi aggiunto passando a parlare dell Centro per l'assistenza all'infanzia creato dalla Wizo, all'interno dell'Istituto Weizmann, per bambini dagli otto mesi ai 4-5- anni, che secondo la Sagi “è la risorsa più importante dell'Istituto”. “Vogliamo portare questa esperienza ad altre realtà universitarie - ha poi concluso la professoressa Sagi – perché penso che questo possa essere un grande incentivo affinché le donne possano svolgere il proprio lavoro senza scendere a compromessi”.Lucilla Efrati, http://www.moked.it/


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