giovedì 26 gennaio 2012



Da anni visito Israele scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo. I primi anni sono stati utili per conoscere la geografia e la storia, poi per entrare in contatto con persone che vivono in zone diverse dello stato ebraico con cui ho stretto belle amicizie. Infine mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per quella terra tanto amata. Mi sono quindi deciso per una presenza atipica e unica al mondo: fare il volontario per Israele in SAR-EL cioé nella struttura dell'esercito. Come ho detto prima l'unico stato che inserisce civili stranieri, oltre che israeliani, in lavori utili all'esercito.
All'arrivo all'aeroporto Ben Gurion sono stato accolto, con un centinaio di altre persone provenienti da tutto il mondo, dalla coordinatrice di SAR-EL che ha smistato i volontari in tre gruppi destinanti in tre zone diverse. Accompagnati da simpatiche soldatesse, che sono state il nostro punto di riferimento per tutto il periodo cioé 3 settimane, abbiamo raggiunto la base dove siamo stati alloggiati. In tutto eravamo 32 persone con età che andava dai 15 anni agli over 60, naturalmente il ragazzino era con i genitori . Provenienza da Africa, Stati Uniti, Europa, Australia, Nuova Zelanda, Canada e Israele. C'era chi veniva per la 27° volta e chi per la prima. Lo scambio di idee, la presentazione di ciascuno di noi e di ciò che fa nella vita di tutti i giorni, la storia stessa delle nostre origini (chi ebreo e chi no), il fatto che molti discendono da famiglie fuggite dall'Europa fin da tempi lontani, o semplicemente il fatto che si impegnati in qualche modo per Israele mi ha portato a capire l'importanza e la portata di quello che rappresentiamo nel mondo. Non esagero con questa affermazione ma riconosco una realtà. Sapere che Yael fuggita da un paese nordafricano, che Eric sa che la sua famiglia era scappata dalla Polonia dopo un pogrom antecedente la prima guerra mondiale, che Albert si convertito all'ebraismo, che Alvin è partito dal Sudafrica per conoscere Israele mi immedesima con lo spirito che ho trovato nella popolazione ebraica e cioé che nonostante la minaccia costante di una guerra guardiamo tutti al futuro in modo positivo. Un giorno la nostra collega Rita ci ha portato dei mandarini lasciandoci interdetti perché la frutta é sempre presente durante i pasti. Le abbiamo quindi chiesto il motivo di quel gesto e lei in tutta semplicità ci ha spiegato che provengono da un bosco che la sua famiglia ha impiantato in Israele per ricordare suo padre.Che dire poi di quella signora israeliana, ultra ottantenne che tutti i giorni va nella base ad aiutare come può e che una mattina é arrivata nella mensa che condividiamo con i militari con una borsa piena di arance? Ringraziandola ,sapendo che vive in povertà, le abbiamo domandato come mai si era preoccupata di noi. Per tutta risposta ci ha spiegato che viene tutti i giorni perché ama il suo Paese ed molto attaccata all'esercito che le ricorda suo marito e i suoi figli morti nelle varie guerre e che le arance servono come ringraziamento per il ruolo che svolgiamo. Ma le sorprese non si sono fermate alla mensa. Il primo giorno ci hanno smistati nei vari magazzini e in quello dove mi hanno destinato c'è un ragazzo down con tanto di divisa: è parente di un militare. L'esercito si occupa anche di loro, anzi un giorno ho trovato 6 ragazzi handicappati accompagnati dalla loro tutrice. Ho chiesto al responsabile il motivo della loro presenza e mi ha risposto che è una cosa normale come quella degli alunni che vengono ad etichettare il materiale smistato. E tutti coloro che lavorano nei magazzini? Ecco queste persone, alcuni dei veri personaggi, che ci hanno messo a contatto con il fare e il pensare dell'israeliano di tutti i giorni e che mi hanno portato a vedere un aspetto dell'anima del popolo che canta, ride e discute animatamente? Insomma l'esercito non è una organizzazione avulsa dal popolo ma fa parte del popolo e aiuta il popolo. Le serate sono passate veloci grazie agli incontri preparati dalle animatrici che hanno spiegato qual'è lo spirito dell'esercito, la morale a cui il soldato è tenuto durante le azioni di guerra, l'incontro con responsabili di SAR EL e il comandante della base ed ecco che le tre settimane sono volate sotto un tempo piovoso e freddino e sotto il sole che , a volte,ci scaldava facendoci dimenticare la pioggia che quest'anno cade abbondant Pier
Chi fosse interessato ad avere informazioni mi può scrivere una mail a: exodus5772@hotmail.it

Nessun commento: