mercoledì 18 gennaio 2012


Hemed, bomber sconfitto ma felice

Il classico momento da raccontare un giorno ai nipotini. Tomer Hemed, 25 anni a maggio, è un bomber felice. Il suo ultimo goal non è servito granché al Maiorca, squadra che ne ha da poco acquisito le prestazioni agonistiche, ma è già entrato prepotentemente nella storia (ancora modesta, comunque fluida) del calcio israeliano. Perché c’è goal e goal, e un’incornata che si infila nella porta di Casillas, il guardiano di quel Real Madrid formato “invincibile armata” plasmato da Jose Mourinho, è un qualcosa di indimenticabile. Specie se vieni dalla periferia del pallone, dalle colline del nord di Israele, e fino a quel momento, prima dell’esordio in Europa, hai giocato per squadre semisconosciute al grande pubblico come Bnei Yehuda, Maccabi Nazareth e Maccabi Haifa. In campi polverosi, talvolta dissestati, con poche migliaia di supporter al seguito. D’un tratto ti ritrovi là, al cospetto dei maestri del dribbling e del bel gioco, figurine Panini dai contratti multimilionari che si materializzano davanti ai tuoi occhi, undici Merengues che sfrecciano infuocate alla ricerca del titolo d’inverno (titolo che otterranno giustappunto al triplice fischio finale, sopravanzando temporaneamente di otto punti il Barcellona). Ti tremano le ginocchia ma in quella serata vuoi essere protagonista e ci riesci. Porti in vantaggio il Maiorca con un tuffo acrobatico, sei la spina costante nel fianco della difesa madridista, fai coltivare un pazzo sogno ai tuoi fino a quando, negli ultimi venti minuti di gara, un’autorete da harakiri e un beffardo esterno da fuori area di Callejon ti riportano alla dura realtà. Ma hai perso di misura contro i padroni della Liga, hai dato battaglia a testa alta, e così il pubblico maiorchino applaude lo stesso i suoi beniamini e in particolare quello spilungone del nuovo centravanti. Hemed è già entrato nel cuore della torcida maiorchina. È alla prima stagione in Spagna ma, nonostante il rendimento alterno del club (quintultimo in classifica) sembra essersi ambientato benissimo. Quattordici presenze, sei goal all’attivo. Numeri da bomber di razza, pagine importanti di una biografia prestigiosa ancora in gran parte da scrivere. Adam Smulevich http://www.moked.it/

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