venerdì 27 gennaio 2012

Il capolinea dell'amore

27 gen 2012 — Alberto Vaccaro

GQ celebra la Giornata della memoria con un'intervista al regista israeliano Amos Gitai: l'Olocausto, i rapporti tra Israele e Palestina, il cinema. Il video http://www.gqitalia.it/show/cinema/2012/1/amos-gitai-intervista-esclusiva-al-regista-israeliano-il-video

Da cinque a sette milioni: questa è la stima delle donne, dei bambini e degli uomini ebrei sterminati dal Nazismo durante la Seconda guerra mondiale in Europa. Un convoglio infinito di vagoni ferroviari stipati di esseri umani che attraversa la storia, assordante come una singola parola: Olocausto. Sacrificio.I primi a scoprire che cosa fosse accaduto nei campi di sterminio tedeschi furono le truppe URSS il 27 gennaio del 1945, quando unità sovietiche penetrarono nella struttura gestita dai Nazisti nei pressi della città polacca di Oświęcim: in tedesco, Auschwitz. L'Italia ha aderito alla proposta internazionale di designare quella data come il giorno della memoria dell'Olocausto: lontano, mai abbastanza.GQ ha scelto di celebrarlo con un'intervista al regista israeliano Amos Gitai (11'09"01 September 11, Free Zone, Kippur e molti altri), che abbiamo incontrato a Milano in occasione dell'uscita da Bompiani di un volume su Efratia Gitai, madre del cineasta di Haifa: "Storia di una famiglia - Corrispondenze 1929-1994".Con Amos Gitai abbiamo ricordato il sacrificio degli ebrei, abbiamo parlato di Israele, Palestina e anche un po' di cinema.

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