martedì 10 gennaio 2012
Israele: il padre di Gilad Shalit si candida alla Knesset con i Laburisti
Noam Shalit, il padre del soldato israeliano che dopo cinque anni nelle mani di Hamas è stato liberato lo scorso ottobre, ha annunciato che scenderà in campo per le prossime elezioni in Israele. Correrà per un seggio alla Knesset sotto la bandiera del partito Laburista.Noam Shalit non ha mai fatto mistero delle sue posizioni politiche. Dal 1996 è iscritto ai Laburisti e, a poche settimane dalla liberazione di suo figlio Gilad, ha pubblicamente annunciato di volersi candidare per la prossima tornata elettorale nello Stato ebraico, che dovrebbe tenersi nel 2013, o alla fine del 2012. “Dopo anni di battaglia pubblica, durante i quali ho avuto modo di conoscere a fondo la società israeliana, la sua bellezza e i suoi valori, ho deciso di unirmi alla vita pubblica”. Queste le prime parole del neo-candidato laburista, che tutti gli israeliani conoscono.IL CASO GILAD SHALIT - LO SPECIALEIl partito ha appreso con gioia della decisione di papà Shalit. La segretaria dei Laburisti, Shelly Yachimovich, si è congratulata personalmente con lui: “La battaglia di Noam Shalit e della sua famiglia per liberare Gilad - ha dichiarato - è iniziata come una battaglia privata, ma poi si è trasformata in una lotta che racchiude in sè tutti i valori che sono alla base della società israeliana: la solidarietà, il sostegno reciproco e il sionismo”.Il volto di Noam Shalit per cinque anni è entrato nelle case degli israeliani, che si sono identificati con questo padre disperato e tenace, disposto a tutto pur di riavere suo figlio indietro. Un padre che ha girato il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale in favore della liberazione di Gilad e che, alla fine, ce l’ha fatta. Lo scorso ottobre Noam ha riabbracciato suo figlio, mentre Israele liberava più di mille prigionieri palestinesi, non senza causare i mal di pancia di quanti ritengono che con Hamas non si possa né si debba trattare.E’ naturale credere che la sua candidatura porterà molti voti in casa dei laburisti, infliggendo un duro colpo al governo del leader conservatore Benjamin Netanyahu, che i sondaggi danno alquanto indebolito. Ma la campagna elettorale, con la data dell’apertura delle urne ancora da decidere, è incredibilmente lunga. Molto lunga.http://blog.panorama.it/
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