giovedì 19 gennaio 2012

primavera nel Neghev

Netanyahu accusa i palestinesi di rivelare ai media i contenuti dei colloqui ad Amman
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accusato i palestinesi di rompere il loro impegno a mantenere confidenziale il contenuto dei recenti colloqui ad Amman. "E’ stato assunto un impegno tra le parti in Giordania, che stabilisce un comportamento molto discreto riguardo ai negoziati - ha detto Netanyahu al comitato Affari Esteri e di Difesa alla Knesset – invece il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat, ha lasciato trapelare informazioni ai media” . Nel corso di una conferenza stampa a Londra, il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha avuto parole altrettanto dure su Netanyahu. “Durante i tre incontri ad Amman tra Erekat e l'inviato del primo ministro Yitzhak Molcho, gli israeliani non hanno avanzato alcuna proposta per il processo di pace”. Ci auguriamo che il Primo Ministro Netanyahu stia per presentarci delle proposte; a noi non importa di che tipo esse siano. Forse potremmo essere d'accordo, forse no, ma la cosa principale è che deve comunicarci qualche proposta e purtroppo fino ad ora questo non è avvenuto". Le accuse tra i due leader dimostrano che è sempre più profonda la loro divisione sul futuro dei colloqui. I palestinesi hanno insistito che venga rispettato il calendario fissato dal Quartetto per il 26 gennaio prossimo, sempre che Israele accetti di fermare l'attività di insediamento e la costruzione a Gerusalemme est. Israele a sua volta ha insistito sul fatto che per questi colloqui è stata fissata una tempistica di tre mesi, e visto che i colloqui sono iniziati soltanto questo mese anziché a ottobre, la data slitta al 3 aprile. "Spero che si possa superare questo ostacolo relativo alla data del 26 gennaio, in modo da poter proseguire i negoziati", ha riferito Netanyahu alla Knesset Durante i tre round di colloqui svoltisi ad Amman, Israele ha presentato ai palestinesi un documento che elencava 21 punti da concordare da entrambe le parti per raggiungere un accordo quadro . “Anche i palestinesi hanno messo sul tavolo un documento – ha detto Netanyahu - ma è lo stesso che tutti i governi israeliani hanno ricevuto dai palestinesi dai tempi dei colloqui di Oslo. Non si sono spostati dalla loro posizione di un millimetro ". Netanyahu ha rinnovato il suo appello per Abbas a sedersi con lui allo stesso tavolo per un faccia a faccia. "Quando i giordani ci hanno contattato per iniziare i negoziati, ero pronto ad andare in Giordania", ha dichiarato Netanyahu, ma i giordani hanno stabilito che in questa fase era più opportuno che i colloqui fossero avvenuti tra i capi negoziatori, in questo caso Erekat e Molcho. "Sono disposto a incontrare Abu Mazen in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Sono disposto ad andare a Ramallah così come sono disposto ad invitare Abu Mazen a Gerusalemme ", ha detto Netanyahu, aggiungendo che “ad eccezione di un paio di brevi incontri avvenuti nel settembre 2010, sono tre anni che i palestinesi rifiutano di negoziare con Israele”. Dopo la riunione della Knesset, Yoaz Hendel, direttore della comunicazione per l'ufficio del Primo Ministro, ha ribadito che Israele considera molto seriamente la ripresa dei colloqui. "Partecipiamo con l’intento di far avanzare il processo di pace ma abbiamo la sensazione che i palestinesi stiano trovando tutte le ragioni per venirne fuori”.http://www.focusmo.it/

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