martedì 14 febbraio 2012


GUARDIANI DELLA FEDE AGGUATI DA VIGLIACCHI

La fatwa contro un giovane poeta arabo, il « mondo libero » che fa finta di niente
Gentile Hamza Kashgari, lei è un giovane poeta arabo costretto a nascondersi perché, accusato di aver trasmesso un messaggio «blasfemo» su Twitter (ha solo dato del «tu» a Maometto), è stato condannato a morte dai fanatici al potere in Arabia Saudita. Ma il suo destino è doppiamente tragico. Perché lei, a soli 23 anni, rischia di essere trucidato in un agguato dei vigliacchi che la perseguitano, e solo per aver espresso un'opinione difforme dai guardiani della fede che si sentono autorizzati a disporre della vita altrui, monopolisti abusivi di una Verità resa spregevole dal loro lessico violento e arrogante. E in secondo luogo perché lei sa che, nel mondo «libero», del suo destino e del destino di milioni di donne e di uomini oppressi da uno spaventoso integralismo totalitario di matrice islamista, a nessuno importa granché. Lei sta affrontando in solitudine le minacce di una occhiuta polizia del pensiero. Non creda a chi dice che Twitter e i social network in cui lei ha pensato di comunicare libero dalla catene che la opprimono siano il regno della libertà. Lo è della libertà di chi è già libero. Degli altri, nessuno si occupa. Purtroppo.Ipersensibili per tutto ciò che ci riguarda, pronti a gridare alla «censura» per noi stessi, la nostra indifferenza diventa totale quando constatiamo che una buona porzione del mondo è asfissiato da un'oppressione in cui tutto è vietato, «blasfemo», contrario ai precetti prepotentemente stabiliti dalle tirannie religiose. È vietato tutto. Tutto. È vietato alle donne istruirsi, camminare da sole, scegliere il proprio destino, truccarsi. È vietato leggere Rushdie e Mahfuz, Kureishi e Taslima Nasreen. Come ha ricordato Luigi Mascheroni, persino i Simpson sono stati messi al bando dagli ayatollah. Sono vietate le bambole. È vietata la musica rock. Sono vietati i giornali. Da ora in poi sono vietate le sue poesie, gentile Kashgari.È vietato criticare i test obbligatori della verginità. È vietato essere omosessuali. È vietato essere cristiani. È vietato criticare chi ha sgozzato in Olanda Theo Van Gogh, o chi ha fatto irruzione nella casa di un vignettista danese, armato di ascia per mozzare la testa dell'infedele. È vietata la tv «blasfema» (cioè la tv tout court). È vietato aprire chiese e sinagoghe. L'elenco dei divieti occuperebbe tutte le pagine di questo giornale.Da noi non è vietato niente, tranne ricordare che da voi è vietato tutto. Perché se qualcuno lo ricorda e chiede uno straccio di solidarietà per chi è vessato da un'orribile prepotenza teocratica subito scatta l'accusa di fomentare lo scontro di civiltà. Inoltre, gentile Kashgari, a differenza di lei, qui siamo molto paurosi e sappiamo che possiamo dire qualsiasi cosa irridente su tutte le religioni senza alcuna conseguenza. Tutte, tranne una, perché le conseguenze sono molto sgradevoli. Perciò, caro Kashgari, si nasconda bene. I suoi aguzzini non scherzano. Qui invece, nel mondo libero, per far finta di niente scherziamo e basta.13-02-2012 - Corriere della Sera - Pierluigi Battista

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