venerdì 17 febbraio 2012

Ordigni a Bangkok, gli obiettivi erano israeliani

I risultati delle indagini sulle esplosioni di Bangkok fanno crescere la già siderale tensione tra lo stato d'Israele e l'Iran. Secondo il capo della polizia tailandese Priewpan Damapong erano israeliani gli obiettivi dei tre iraniani accusati di essere i responsabili. «Intendevano prendere di mira degli individui, in particolare diplomatici israeliani», ha affermato Damapong, dopo l’interrogatorio di uno degli iraniani, Mohammad Hazaei, 42 anni. I tre attentatori vivevano in una casa in affitto a Bangkok dove si era verificata un’esplosione accidentale. Hazaei e un suo complice, il trentunenne Sedaghat Zadeh, sono riusciti a fuggire. Il terzo, Saeid Moradi, 32 anni, ha lanciato una bomba a mano contro un taxi di passaggio perché si fermasse, ferendo l’autista e tre passanti. In seguito Moradi ha lanciato un’altra bomba a mano contro una macchina della polizia: ma l’ordigno è tornato indietro e l'esplosione gli ha amputato entrambe le gambe.Hazaei è stato arrestato la sera stessa all’aeroporto di Bangkok. Zadeh è fuggito in Malaysia, ma è stato catturato dalla polizia ed è in attesa di essere estradato in Thailandia. La casa era stata affittata da una donna iraniana, la 32enne Rohani Leila, in possesso di un visto di residenza, molto difficile da ottenere in Thailandia. Il visto era stato richiesto per studiare la lingua thailandese, ma la donna è già tornata in Iran. «L'Iran è una minaccia alla stabilità del mondo. I loro obiettivi sono dei diplomatici innocenti», ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ma l'Iran si difende: secondo la tv di stato iraniana, Ramin Mehmanparast, portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, ha condannato le esplosioni, accusando gli agenti israeliani «infiltrati» di essere spesso «autori di gesti come questo».http://www3.lastampa.it/

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