lunedì 5 marzo 2012


All'Unione Europea, alcune persone pensano che vi sia un problema di antisemitismo in Europa. Pertanto, per iniziativa e sotto l'egida della FRA – Fundamental Rights Agency, l'Agenzia per i diritti fondamentali – con sede a Vienna, si sta cominciando a elaborare un'indagine conoscitiva dell'estensione e della profondità del fenomeno. L'indagine verrà condotta in nove paesi europei, inclusa l'Italia, nel corso del 2012, e il fatto più significativo è che studierà in particolare il punto di vista degli ebrei sulla questione. Si cercherà dunque di capire, per la prima volta, che cosa gli ebrei dei paesi membri dell'UE pensano e percepiscono siano le cause di un disagio molto diffuso e ormai innegabile in tutti i paesi del continente. Nella proposta iniziale degli esperti della FRA, il tema centrale era quello dell'odio e della discriminazione, della molestia quotidiana e della violenza fisica antiebraica. Ma gli esperti provenienti da diverse situazioni ebraiche in Europa e in Israele che fungono da consulenti a questa iniziativa, hanno sottolineato come invece – senza trascurare le forme più violente e plateali di aggressione – quello che veramente preoccupa è molto più sottile e indefinito. Sono le sottili allusioni, i due pesi e le due misure nella stampa e nei media, il discorso trasandato ma sempre inevitabilmente sbilanciato in una direzione di molti politici, e finalmente l'inevitabile coinvolgimento di motivi legati al conflitto Israeliano-Palestinese nella percezione pubblica delle Comunità ebraiche locali. L'indagine includerà un invito ai partecipanti a definire quali siano i problemi principali, chi debba affrontarli per primo, e con quali strumenti.Sergio Della Pergola, università Gerusalemme,http://www.moked.it/

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