venerdì 23 marzo 2012

«Aprite il centro Polifunzionale Universitario»

L’Aquila, 22 mar 2012 - L’associazione Universitaria Modus_aq torna a chiedere chiarimenti sul Centro Polifunzionale Universitario di Pile attraverso una lettera aperta indirizzata al presidente del consiglio dei ministri Mario Monti, al presidente del governo di Israele Benjamin Netanyahu l’ambasciatore dello Stato di Israele in Italia Ghideon Meir, al capo del dipartimento della protezione civile Franco Gabrielli, al presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi, al rettore dell’università dell’Aquila Ferdinando Di Iorio, al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, al presidente dell’ADSU dell’Aquila Francesco D’Ascanio, all’associazione consorti del Ministero degli Affari Esteri, alla banca popolare di Sondrio, a Coca-Cola Italia, al comune di Campione d’Italia e a Sky Italia.«Ad oggi – scrive il rappresentante degli studenti di Ingegneria Emiliano Pitotti - possiamo contare esattamente 6 mesi da quel fatidico 23 settembre 2011, giorno in cui gli illustri ex sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Gianni Letta, l’ambasciatore dello Stato di Israele in Italia Ghideon Meir, il capo del dipartimento della protezione civile Franco Gabrielli, il commissario delegato per la ricostruzione senonché presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi, il pro-rettore dell’università dell’Aquila Roberto Volpe, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, l’attuale presidente dell’ADSU dell’Aquila Francesco D’Ascanio inaugurarono il centro in onore e memoria di Hussein Hamade».«Nella precedente lettera ormai di quattro mesi fa – continua Pitotti - noi studenti ci sentivamo illusi, rassegnati e demotivati, oggi ci sentiamo anche offesi ed oltraggiati. Alla lettera risposero il Governo Italiano, il Governo Israeliano, il Ministero degli Esteri tramite affiliati, e grazie al loro supporto sembrava che l’apertura fosse prossima, imminente, come se l’avessimo a portata di mano, appariva palpabile e tangibile. Eppure i giorni passavano, l’entusiasmo cominciava a sgretolarsi ed il traguardo ad allontanarsi, e quel sogno di poche pretese che sembrava così nitido, ricominciò a sfocarsi. Ci dicevano di attendere - mancano solo poche questioni burocratiche-, - a breve si riunirà la Conferenza dei Servizi e risolveremo tutto- e noi creduloni siamo stati ammaliati per altri 4 mesi da queste demagogiche asserzioni. Adesso però è necessario che la delusione si trasformi in pretesa, la pretesa di vederci riconosciuti gli spazi vitali, la nostra sala studio».«Oggi – aggiunge Pitotti- voglio dire basta. Abbiamo atteso abbastanza. Aprite il centro Polifunzionale Universitario agli studenti. Lo vogliamo, lo pretendiamo, lo reclamiamo. Siamo stanchi di fluttuare per l’università alla ricerca di un posto dove sostare, studiare nello stesso luogo dove si attende il turno per la segreteria, in zone di fortuna costantemente disturbati e distratti dai chiacchiericci limitrofi, sempre alla speranzosa ricerca di luoghi dove poter esser concentrati almeno per un quarto d’ora senza interruzione. Basta. Sono tre anni che sopportiamo questa situazione. Basta. Lo si poteva ammettere e tollerare allora, ma oggi non più, le condizioni sono cambiate, ma purtroppo, nella realtà per noi studenti esse si sono mantenute costanti. Sentiamo fare programmi a tre, cinque, dieci anni, ma qualcuno volto a risolvere alcuni problemi nell’immediato? Possibile che noi studenti di oggi non contiamo nulla? Dalle notizie ricevute sembra che il problema attuale che ostacola l’apertura del Centro sia relativo alla gestione, in particolare della mensa prevista al suo interno. A tal proposito voglio fare una proposta alle istituzioni, ossia quella di aprire immediatamente il Centro Polifunzionale solo come Sala Studio, poi quando sussisteranno le condizioni anche come mensa. Spero vivamente che non debba presentarsi un terzo capitolo a questa lettera. Spero vivamente che qualcuno ascolti le nostre pretese».http://www.ilcapoluogo.com/


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