martedì 13 marzo 2012

civili israeliani in rifugi

L’escalation di Gaza manovrata da Teheran

Certo che questi iraniani sono proprio dei furbacchioni. Riforniscono di missili la Jihad Islamica e Hamas,gli ordinano di lanciarne a decine su Israele e poi cercano di aprire un caso internazionale quando giustamente Israele reagisce.Ahmadinejad, che di Diritti Umani se ne intende, ha chiesto addirittura un intervento delle grandi organizzazioni per i Diritti Umani (Amnesty International e Human Rights Watch) affinché condannino i “crimini di guerra” commessi da Israele a Gaza cosa che, ci potete scommettere, non tarderanno a fare, magari con qualche falso rapporto inventato di sana pianta come quelli a suo tempo inventati sul Libano.La strategia di Teheran è talmente chiara che anche un cieco islamista come Barack Obama non può non vederla: aprire un fronte a Gaza per impegnare le forze israeliane così che rimandino l’annunciato attacco alle centrali nucleari iraniane. Se ne parlava ieri sera a Tel Aviv in un incontro tra analisti dedicato all’escalation in corso a Gaza. La strategia usata dalla Jihad Islamica (con il chiaro bene placido di Hamas) è troppo sfrontata per non pensare che cerchino in tutti i modi di provocare una reazione israeliana su vasta scala. Oltre 150 missili sparati in due giorni tra cui diversi di tipo Grad e almeno due Fajr-5, missili di fabbricazione iraniana in grado di raggiungere Tel Aviv, abbattuti per fortuna dal sistema antimissile Iron Dome, sono decisamente troppi per la piccola Jihad Islamica e persino per Hamas.Gli iraniani sanno poi che questa strategia può contare su un grande sostegno mediatico internazionale. Infatti immediatamente dopo il primo attacco israeliano di risposta al lancio dei missili, è immediatamente partita la solita campagna di disinformazione dei media internazionali, una campagna mai vista per esempio per le stragi di Assad in Siria, per le repressioni in Iran o per gli attacchi turchi in Kurdistan. A Teheran sanno benissimo che i palestinesi, cioè gli arabi che occupano i territori ebraici, sono considerati da tutti una specie di icona antisemita. Poco importa se poi sono sempre loro a cominciare per primi prendendo di mira deliberatamente la popolazione civile. Per gli antisemiti di tutto il mondo, arabi, nazisti, comunisti, nazi-islamici, i “poveri palestinesi” hanno sempre ragione. Chiaro che Teheran ne approfitti.Ora, se questo continuo lancio di missili non cessa immediatamente, Israele si troverà di fronte a un dilemma di non facile soluzione: attaccare Gaza via terra e risolvere per sempre il problema con il rischio però di dover ulteriormente rallentare (e quindi rinviare) l’attacco all’Iran, oppure limitarsi a colpire per via aerea continuando a preparare lo strike in Iran. E’ chiaro che colpire Teheran vorrebbe dire colpire il mandante, quindi la fonte vera e propria degli attentati, ma eliminare il problema alla base non è la stessa cosa che eliminare Hamas. Non è facile in questi giorni essere a capo di Israele. Il dilemma se aprire un nuovo fronte su Gaza non è di facile soluzione, ma un milione di israeliani sotto assedio sono un po’ troppi perché si sopporti questa situazione per lungo tempo.Miriam Bolaffi, http://www.secondoprotocollo.org/

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