domenica 25 marzo 2012

Novità sconcertanti su Mohamed Merah, killer di Tolosa

Mentre le indagini della polizia si concentrano sempre più su Abdelkader Merah, fratello 29enne del killer di Tolosa, ipotesi contrastanti emergono dalla stampa francese per far luce su chi realmente fosse Mohamed Merah, ucciso durante un blitz dei Raid (forze speciali) dopo 32 ore di assedio.Il primo aspetto fondamentale della questione è che Merah non sembra aver agito come un "lupo solitario", ma che alla sua vicenda siano collegate una serie di altre complesse dinamiche in cui gli attori principali sono la Cia, i Dcri (servizi interni francesi) ed Al Qaida.L'ipotesi di fondo sembra essere quella per cui, nonostante la Cia avesse messo in guardia i colleghi francesi sulle attività del giovane talebano, questi lo avrebbero lasciato agire liberamente tra le trame del torbido mondo di Al Quaeda per utilizzarlo come esca, nell'attesa di prendere pesci ben più grandi di lui. La situazione sarebbe però sfuggita di mano ai Dcri e se in un primo momento gli addetti ai lavori si sono attenuti al desiderio espresso da Sarkozy di "prenderlo vivo", assediando con costanza il villino ed esercitando una buona dose di pressione psicologica, in seconda battuta hanno optato per un'operazione ben più drastica e non proprio da manuale, in cui Merah ha trovato la morte e con lui anche gran parte delle informazioni.A causa di reati commessi precedentemente agli omicidi nella scuola ebraica (il giovane aveva cominciato a delinquere fin dalla minore età), Merah era ben noto alle autorità francesi. Monitorato costantemente dai servizi, nel 2010 era stato interrogato sui viaggi compiuti in Afghanistan e Pakistan; sembra che avesse collaborato in modo soddisfacente proprio nel momento in cui, di tutta risposta, la CIA lo iscriveva nel registro nero dei passeggeri, cioè coloro che non possono viaggiare verso gli Usa. Avevano infatti scoperto come il giovane avesse visitato anche Siria, Israele, Iraq e Giordania, in continuo contatto con Al Qaida.L'ombra del doppio gioco di Merah si rafforza dunque, considerando come altri episodi minori siano passati "inosservati" agli occhi dei servizi francesi. Merah era stato denunciato da una donna per aver sottoposto suo figlio alla visione di video riguardanti Al Quaeda e i suoi metodi sanguinari, era andato in giro per il quartiere impugnando una sciabola ed inneggiando ad Allah, ma sopratutto come è possibile che si sia potuto dotare, un ragazzo apparentemente nullatenente, di un potente arsenale di fucili e pistole?Alcune fonti hanno rivelato alla stampa italiana come durante l'assedio vi sia stato un tentativo, da parte di chi aveva il compito di seguire Merah nei suoi traffici con Al Qaida, di trovare una soluzione "diplomatica" che non avrebbe sollevato troppi clamori. Considerando la conclusione della vicenda tale tentativo sarebbe decisamente naufragato, ma la molteplicità delle fonti e sopratutto una fondamentale assenza di chiarezza, non ci permettono ancora di avvicinarci alla verità. http://it.ibtimes.com/

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