venerdì 23 marzo 2012

Onu, ok risoluzione a inchiesta su colonie in Territori

(ANSAmed) -Una "ipocrisia" per Israele, una "vittoria" per l'Autorità nazionale palestinese. Sono distanti le posizioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu da quelle di Nabil Abou Roudeina, portavoce di Abu Mazen riguardo al via libera di ieri del Consiglio dei diritti dell'uomo dell'Onu a Ginevra alla prima missione di inchiesta sull'impatto degli insediamenti sui Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme est. "Questo Consiglio, con una maggioranza ostile a Israele, è ipocrita e deve vergognarsi di se stesso. Ha preso 91 decisioni, di cui 39 relative a Israele, 3 sulla Siria e una sull'Iran", ha precisato l'ufficio di Netanyahu in una nota. Da parte sua l'Anp ha fatto sapere che "la nuova decisione internazionale è una nuova vittoria per la causa palestinese che sostiene i diritti del popolo di fronte all'occupazione e alla colonizzazione israeliana".I 47 Stati membri del Consiglio hanno infatti adottato con 36 voti a favore, uno contrario e dieci astenuti (tra cui l'Italia), una risoluzione, presentata dai palestinesi, che mira alla creazione di una "missione di inchiesta internazionale indipendente per indagare sulle conseguenze degli insediamenti israeliani dal punto di vista politico, economico, sociale e culturale del popolo palestinese". E' la prima volta che una missione di questo tipo viene messa in piedi, ha precisato un portavoce del Consiglio. Presentando la risoluzione il rappresentante del Pakistan ha affermato che le "colonie israeliane ostacolano la realizzazione della soluzione a due Stati" e ha raccomandato agli Stati membri del Consiglio - dove l'Anp ha lo statuto di osservatore - di adottare il testo."Questa risoluzione cerca di rispondere alle sfide umane e umanitarie che le pratiche illegali di Israele hanno creato nei Territori occupati", ha aggiunto.Spagna e Italia si sono astenute, mentre gli Stati Uniti sono stati gli unici a votare contro il progetto di risoluzione. Il rappresentante Usa ha spiegato che "la posizione americana di fronte agli insediamenti è chiara e non è cambiata", e ha sottolineato che delle "negoziazioni dirette" sono la sola soluzione. Opponendosi fermamente alla proposta di una missione di inchiesta il rappresentante Usa ha precisato che "misure di questo tipo non fanno nulla per promuovere una pace giusta e duratura". Nei giorni scorsi l'Alto Commissario ai diritti umani, Navi Pillay, aveva ancora una volta denunciato gli insediamenti israeliani e chiesto al governo di "fermare immediatamente il trasferimento della sua popolazione civile nei territori occupati". La risoluzione adottata affronta anche la questione della presunta violenza dei coloni e chiede a Israele di "mettere in campo delle misure serie, come la confisca di armi e di imporre delle sanzioni penali".

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