Appena qualche giorno fa vi parlavamo di un'iniziativa pugliese per produrre terriccio proveniente dai rifiuti umidi, e tra questi c'erano anche le acque reflue delle fognature. Un imprenditore israeliano, Rafael Aaron, ha trovato un'altra applicazione ancora più ecologica per il rifiuto per eccellenza, e cioè le feci umane: farne della carta. In questo modo non solo viene recuperato qualcosa che normalmente viene gettato, ma si evita anche il taglio di migliaia di alberi. Abbiamo effettivamente scoperto una nuova fonte per la carta. Una vera e propria fonte positiva che utilizza i processi biologici dell'impianto di trattamento delle acque reflue ha spiegato Aaron che è fondatore e CEO della Applied Clean Tech. Per la precisione più che gli escrementi, viene utilizzata la carta igienica. Questa contiene cellulosa, come ogni carta, e la materia fecale sopra di essa può essere ripulita. Ovviamente la carta che verrebbe prodotta non sarebbe utilizzata come involucro per i cibi, non tanto perché non sia igienicamente corretta (altrimenti l'azienda non sarebbe autorizzata a commercializzarla), ma per remore psicologiche che potrebbero portare le persone ad evitarla. Ma facendone ad esempio delle buste, questa carta potrebbe tornare utile. Secondo i suoi calcoli la carta che potrebbe essere recuperata dalla fogna potrebbe soddisfare il 10% del fabbisogno mondiale. Inoltre produrla non dovrebbe costare nemmeno tanto perché gli impianti che trattano le acque reflue, sia in Europa che nel resto del mondo industrializzato, esistono già, e potrebbero essere sfruttati anche con questo fine. Secondo Aaron si tratta di una vera e propria miniera d'oro in quanto la materia prima arriverebbe a costo zero, la lavorazione sarebbe naturale perché sfrutta dei processi biologici, e le modalità di impiego molto estese. Pensate ad esempio alla carta di bassa qualità utilizzata per glielenchitelefonici. Vedremo se riuscirà nel suo intento, salvando così intere foreste. diMarcoMancini (Ecologiae.com, 15 aprile 2012) da "Notizie su Israele"
lunedì 16 aprile 2012
Carta prodotta dagli escrementi, accade in Israele
Appena qualche giorno fa vi parlavamo di un'iniziativa pugliese per produrre terriccio proveniente dai rifiuti umidi, e tra questi c'erano anche le acque reflue delle fognature. Un imprenditore israeliano, Rafael Aaron, ha trovato un'altra applicazione ancora più ecologica per il rifiuto per eccellenza, e cioè le feci umane: farne della carta. In questo modo non solo viene recuperato qualcosa che normalmente viene gettato, ma si evita anche il taglio di migliaia di alberi. Abbiamo effettivamente scoperto una nuova fonte per la carta. Una vera e propria fonte positiva che utilizza i processi biologici dell'impianto di trattamento delle acque reflue ha spiegato Aaron che è fondatore e CEO della Applied Clean Tech. Per la precisione più che gli escrementi, viene utilizzata la carta igienica. Questa contiene cellulosa, come ogni carta, e la materia fecale sopra di essa può essere ripulita. Ovviamente la carta che verrebbe prodotta non sarebbe utilizzata come involucro per i cibi, non tanto perché non sia igienicamente corretta (altrimenti l'azienda non sarebbe autorizzata a commercializzarla), ma per remore psicologiche che potrebbero portare le persone ad evitarla. Ma facendone ad esempio delle buste, questa carta potrebbe tornare utile. Secondo i suoi calcoli la carta che potrebbe essere recuperata dalla fogna potrebbe soddisfare il 10% del fabbisogno mondiale. Inoltre produrla non dovrebbe costare nemmeno tanto perché gli impianti che trattano le acque reflue, sia in Europa che nel resto del mondo industrializzato, esistono già, e potrebbero essere sfruttati anche con questo fine. Secondo Aaron si tratta di una vera e propria miniera d'oro in quanto la materia prima arriverebbe a costo zero, la lavorazione sarebbe naturale perché sfrutta dei processi biologici, e le modalità di impiego molto estese. Pensate ad esempio alla carta di bassa qualità utilizzata per glielenchitelefonici. Vedremo se riuscirà nel suo intento, salvando così intere foreste. diMarcoMancini (Ecologiae.com, 15 aprile 2012) da "Notizie su Israele"
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