giovedì 19 aprile 2012

La crociata di Myrna per il cane della Bibbia

Il turista che si trovasse a percorrere, in auto o in moto, la grande arteria che collega Gerusalemme a Tel Aviv, quasi sicuramente non farà caso ad alcuni modesti canili alloggiati in fabbricati inglesi, aggrappati l'uno all'altro, ai bordi dell'autostrada. All'interno di queste costruzioni si sta compiendo un programma che definire «biblico» è del tutto appropriato. Una donna. Myrna Shiboleth, un'addestratrice che nel 1970 è arrivata in Israele dagli Stati Uniti per fondare un allevamento sulle colline della Giudea e tentare di salvare dalla scomparsa definitiva un cane che è nativo di quelle terre e che viene ricordato nel Libro dei Libri, il Canaan Dog. Se il turista è ragionevolmente distratto dalle semplici pietre, che evocano eventi in grado di provocare sensazioni di vertigine, è necessario sottolineare che molti cittadini d'Israele non hanno mai sentito parlare del Canaan Dog, che si distingue per quelle orecchie puntute, quella coda arcuata e quell'espressione fiera e indipendente.Piccolo ma coraggioso, il Canaan dog ha percorso per millenni gli aridi territori dell'antica Canaan, un'area che corrisponde all'attuale Israele, Libano e parte della Giordania. Si tratta di una delle razze più antiche del mondo, immortalata in dipinti e incisioni risalenti a oltre quattro secoli prima di Cristo. A causa di una banale disputa terriera il futuro del piccolo Canaan diventa oscuro. La Shiboleth, originaria di Chicago, ma ormai affatto israeliana, allevatore di cani campione del mondo, giudice internazionale e scrittrice animalista, che ha dedicato la sua vita alla sopravvivenza della razza presso il canile di Shaar Hagi, sta combattendo un ordine di sfratto da parte del governo d'Israele. «Non abbiamo certo i soldi per comprare una nuova proprietà - dice Myrna - e, anche li avessimo dovremmo spenderli tutti per quattro mura, decretando la fine del programma di riproduzione». Sebbene le tribù beduine abbiano a lungo utilizzato questo cane per proteggere le loro greggi dai predatori, è solo quando i militari ebrei, negli anni '30, chiedono a Rudolphina Menzel di selezionare un cane cercamine, che il Canaan diviene una razza riconosciuta. Infatti i cani importati dalla Germania (Dobermann e Pastori Tedeschi) si trovano a mal partito nei territori aridi e sabbiosi della regione senza riuscire a centrare l'obbiettivo. Così Rudolphina si mette a studiare le razze native per iniziare un programma di selezione.Myrna raccoglie l'eredità della Rudolphine negli anni '70, prendendo in affitto alcuni ruderi inglesi e alloggiandovi i propri canili. Credeva in quegli anni che la proprietà fosse dell'Autorità Idrica Israeliana, mentre, negli anni a seguire, si rese evidente che il reale proprietario era l'Autorità di Terra. Insomma, un conflitto burocratico all'italiana che è venuto alla luce l'anno scorso, dopo che tutti i documenti erano stati secretati. In sostanza Myrna è stata sfrattata con la motivazione che i canili sono all'interno di un parco nazionale. Gli amanti del Canaan dog, hanno firmato a centinaia una petizione a favore di Myrna, ma la Corte israeliana si riunirà per decidere a Ottobre. Nel frattempo i pochissimi allevatori di Canaan chiedono di riferirsi a Myrna per avere il pool genetico del cane nativo e assicurarne la sopravvivenza per il futuro.Due volte all'anno Myrna si trasferisce nel deserto del Negev, presso tribù beduine, per cercare nuovi cani, ma diventa sempre più difficile, per l'inurbamento degli indigeni. Purtroppo il Canaan non è tra le specie protette, come l'Orice e, nell'arco di 10 anni, potrebbe scomparire dal deserto. Questa del resto sarebbe una grave perdita per tutti noi e soprattutto per chi, come Myrna, ha dedicato la vita a questo museo vivente. E che non ha nessuna intenzione di perdere questa battaglia.di -

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