domenica 15 aprile 2012

Verso la terza Intifada internazionale

Secondo vari teorici della scienza dei conflitti, gli episodi di violenza isolata in un conflitto latente sono i prodromi di una escalation veloce se non vengono considerati nell'immediatezza. Gli scontri sempre più duri con l'esercito, l'accoltellamento della soldatessa alla fermata del tram, l'attacco con bastoni ad un gruppo che accompagnava, prima del matrimonio, uno sposo alla tomba della nonna al cimitero ebraico del Monte degli Ulivi, i sempre più frequenti tafferugli nelle città a popolazione mista arabo-ebraica, possono essere tutti segnali di una prossima escalation del conflitto, una nuova intifiada che però ha qualcosa di diverso dalle due precedenti: il carattere internazionale. La prima intifada, la rivolta delle pietre, ha internazionalizzato l'immagine del ragazzo che scaglia la pietra al carro armato, facendone la bandiera del pacifismo che ha sostituito il fiore nel cannone con il sasso dei resistenti palestinesi. La seconda intifada è stata accolta dalla società civile internazionale col silenzio sul terrorismo e con la condanna delle operazioni militari israeliane che rispondevano agli attacchi e soprattutto delle diverse misure difensive adottate a livello legislativo (permessi di residenza, limitazioni alla libertà di movimento ecc.). Il prodotto della seconda "rivolta araba" contro Israele è stato l'internazionalizzazione dell'Intifada. Molti movimenti che operano in Medio Oriente sono sempre stati attivi nell'organizzare manifestazioni, convegni ed eventi di condanna a Israele, ma la partecipazione attiva all'Intifada è una novità del movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni). È ora il cooperante, l'attivista dei diritti umani, il mediatore dei conflitti la parte attiva del conflitto a fianco dei palestinesi, che manifesta, marcia su Gerusalemme e finanzia l'intifada. L'ostilità per l'esistenza dello Stato di Israele non si concretizza solo nell'operato del militante palestinese bensì anche nell'operato del cooperante internazionale che è divenuto parte integrante dello scenario conflittuale arabo-israeliano. Questa nuova intifada è internazionale e vede coinvolti soldati israeliani, palestinesi e i cooperanti internazionali al loro fianco. Oltre al ragazzo palestinese che scaglia pietre ai carri armati, all'elicottero israeliano che bombarda un villaggio palestinese, vi è ora l'immagine del manifestante con lo striscione contro i soldati di Tzahal, Uno arabo e uno occidentale insieme. Oltre alla manifestazione vi sono altre attività, tutte ricollegabili al movimento BDS, che non hanno solo un effetto delegittimante ma anche una caratteristica di "lotta a Israele": puntuale ed efficace. Per questo BDS è una forma di Intifada, internazionalizzata, cui prendono parte tutti gli "indignados" che vorrebbero Israele diversa da ciò che è, o, più semplicemente, che Israele non esistesse.Giovanni Quer – da “informazione corretta”

Nessun commento: