martedì 10 aprile 2012

Palestina, Monti schiera l'Italia su posizioni più «europee»

GERUSALEMME – Mario Monti fa un’immersione piena, dall’alba alla notte, nell’intrigo medio-orentale. In poche ore compie un enorme passo avanti nel suo training da primo ministro «politico», non solo super esperto di economia. Vede all’opera due protagonisti della scena mondiale, il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Netanyahu. Al mattino, incontro con Abu Mazen al Muaqata, il palazzo presidenziale di Ramallah (mezz’ora da Gerusalemme, numerosi check point da superare), dove viveva blindato Arafat. Monti schiera saldamente l’Italia sulle posizioni europee, correggendo appena il governo Berlusconi, che stava nella scia di Israele e degli Stati Uniti.L'ITALIA CON L'UE - Monti, in conferenza stampa, esordisce con «sukran», grazie in arabo. Poi, la frase chiave: «L’Italia, come la Ue, non riconoscerà modifiche dei confini del ’67 diverse da quelle concordate dalle parti». Con la guerra del ’67 Israele conquistò terreno a est, Gerusalemme e oltre, in Cisgiordania, territorio palestinese. La richiesta dei palestinesi è il ritorno ai confini del ’67 e la posizione europea, espressa da Monti è che solo le parti – israeliani e palestinesi - possono, assieme, segnare confini diversi. La questione è complessa, perché continuano in quella direzione gli insediamenti israeliani, ormai i coloni a est sarebbero circa 500 mila e tornare indietro pare impresa impossibile. La strada, delineata più volte negli anni scorsi, ma mai concretizzata, è quella di una compensazione, per i palestinesi, con territori a sud, un allargamento della striscia di Gaza. Il nodo più duro da sciogliere resta quello di Gerusalemme, per Israele unica capitale possibile e indivisibile.CON NETANYAHU - Nel pomeriggio Monti si è spostato sul mare a Cesarea, la residenza estiva di Netyanahu e qui ha parlato innanzitutto di economia, della fornitura dell’Italia a Israele dei veicoli di addestramento Alenia-Aermacchi. Ha ripetuto, come aveva detto ad Abu Mazen, che la linea italiana (come quella del «quartetto» Onu, Ue, Usa, Russia) è «due popoli due Stati, in pace e sicurezza». Ha detto che bisogna fare il possibile affinché «non riesploda la violenza nei territori palestinesi». Netanyahu ha parlato quasi solamente della minaccia Iran con la sua escalation di arricchimento del materiale nucleare. Clima molto cordiale, controlli antiterrorismo ai massimi livelli (anche sulle mani di tutti gli addetti ai lavori, per cercare tracce di esplosivi).MESSA DI PASQUA - La giornata del premier era cominciata prima delle 7, con la Messa privata al Santo Sepolcro, assieme alla moglie Elsa: «Un’esperienza incredibile», ha detto all’uscita Monti, cattolico convinto. Poi, l’incontro col ministro degli esteri israeliano Liberman, esponente della destra più radicale. A sera, cena al King David Hotel con il presidente socialista Peres.Andrea Garibaldi, http://www.corriere.it/

Nessun commento: