venerdì 18 maggio 2012

Cittadinanza onoraria a Gilad Shalit il soldato israeliano prigioniero per 5 anni

Il giovane militare ha ringraziato Roma per il sostegno alla sua liberazione. Ad accoglierlo in Campidoglio, assieme ai prinicipali esponenti della comunità ebraica, il sindaco Alemanno e la presidente Polverini

Bandiere, canti, palloncini bianchi e commozione. Una piazza del Campidoglio gremita per la festa di benvenuto al neo-cittadino onorario di Roma, Gilad Shalit, il giovane caporale israeliano liberato l'ottobre scorso dopo una detenzione di cinque anni. "E' un giorno particolare e commuovente per tutti. - ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - Questo ragazzo è un simbolo di speranza. Fino quando esisteranno giovani come lui, semplici e tranquilli che non odiano nessuno, noi saremo sicuri che i barbari, l'odio e il fondamentalismo non prevarra'". Un giorno particolare anche secondo la presidente della regione Lazio, Renata Polverini.

"Una giornata importante per Roma, per Shalit, ma io penso per l'Italia e per Israele - ha detto Polverini - Questo consolida il rapporto di fratellanza e ci insegna che quando le istituzioni di tutto il mondo si uniscono si riesce a portare a casa un risultato assolutamente straordinario. E' stato emozionante vedere quanto Shalid, con gli occhi quasi da bambino, fosse sorpreso di scoprire quanto il mondo si fosse mosso in suo favore. Gli auguriamo adesso di riprendere la sua vita. Ha detto che non ha ancora deciso cosa farà ed è comprensibile dopo cinque anni di prigionia. Speriamo che prosegua la sua vita nel migliore dei modi". Commosso il saluto di Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma. "Non avrei mai immaginato che ci saremmo ritrovati qui ma ci siamo riusciti. Adesso è il momento di fare alcune riflessioni insieme: non è possibile gioire del tutto nel momento in cui ci sono altri che soffrono. Alcuni giorni fa abbiamo deciso insieme al sindaco, al presidente della regione Lazio e della provincia di Roma di spegnere quelle luci del Colosseo perché vengono ancora sterminati cristiani in Nigeria e noi non possiamo rimanere in silenzio, altri cittadini italiani sono prigionieri ed è per questo che vogliamo gridare da qui: vogliamo liberi i due soldati che si trovano progionieri in India".Emozionato il protagonista della serata, Shalit: "Sono molto emozionato e felice di esprimere qui la mia gratitudine per tutto quello che è stato fatto per la mia liberazione. - ha detto Shalit - Voglio ricordare tutti gli altri ostaggi imprigionati contro la propria volonta': spero tornino presto a casa". Il sindaco Alemanno, dopo aver consegnato la cittadinanza onoraria, ha regalato a Shalit lo stendardo che dal 2009 era esposto in piazza del Campidoglio. "Lo stendardo che abbiamo tenuto esposto in questa piazza e non è mai stato tolto te lo regalo - ha detto Alemanno - perché ti ricordi di questi anni anche dal nostro punto di vista. Ti vogliamo bene". Presenti alla serata, tra gli altri, anche Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma, e l'ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon.http://roma.repubblica.it/

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