venerdì 11 maggio 2012

la targa in ricordo del piccolo Stefano Gay Tachè, di fronte alla Sinagoga Maggiore di Roma

Napolitano ricorda Stefano Gay Taché

Menzione anche per Stefano Gay Taché ieri al Quirinale alla cerimonia in ricordo delle vittime del terrorismo in Italia. Un momento lungamente atteso dalla Comunità ebraica di Roma che da tempo chiede l'inserimento del nome del piccolo Stefano, caduto vittima dell'agguato mortale all'uscita del Tempio Maggiore della Capitale il 9 ottobre 1982, nella lista che commemora chi ha perso e continua ancora oggi a perdere la vita sotto i colpi dell'odio. È la prima volta che il presidente della Repubblica si sofferma su quel tragico episodio in occasione delle celebrazioni ufficiali del 9 maggio. Ad ascoltare del vivo le sue parole tra gli altri il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici e il fratello di Stefano, Gadiel Gay Taché, anch'egli vittima diretta del fuoco palestinese come molti altri ebrei romani che si trovavano in quegli istanti all'uscita della sinagoga. Soddisfazione, commozione ed orgoglio per le parole del presidente Napolitano sono state espresse da entrambi. “Il ministro dell'Interno Cancellieri – ha poi spiegato Pacifici – ci ha assicurati avere in carico la pratica e che dal prossimo anno, vogliamo immaginare, il nome di Stefano Gay Taché sarà inserito nella lista ufficiale”. Non è stato facile raggiungere questo obiettivo, prosegue il leader degli ebrei romani, che sente per questo di dover ringraziare in primis Pierluigi Battista del Corriere della Sera (“che ne ha fatto una 'sua' battaglia dalle pagine del quotidiano per cui scrive”) e il sindaco di Roma Alemanno (“che dopo essersi esposto con vari appelli pubblici ha pressato in questi mesi il cerimoniale e la Commissione preposta”). L'obiettivo, conclude Pacifici, è adesso quello di organizzare una grande cerimonia al Quirinale in occasione del trentesimo anniversario dell'attentato.http://www.moked.it/

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