sabato 26 maggio 2012

Sergio Romano scrive sul Corriere del 16 maggio: "Parecchi anni fa un editore italiano mi chiese se vi fossero testi politici del XX secolo che sarebbe stato utile ripubblicare. Risposi suggerendo Mein Kampf." Potremmo fermarci qui e scrivere un lungo editoriale sul ritorno della nostalgia. Ma forse qualcuno potrebbe criticare la "avulsione" della singola frase dal suo contesto. E allora aggiungiamo che Romano scrive anche: "Naturalmente occorreva una introduzione per ricordare al lettore quale importanza il delirante libro di Hitler abbia avuto nella storia mondiale. E occorreva smontarlo, un pezzo alla volta, per comprendere dove Hitler fosse andato a cercare gli ingredienti delle sue teorie sulla razza e sulla «missione» del Reich tedesco." Diciamo subito che le introduzioni ai testi deliranti sono un'arma a doppio taglio, come ben dimostra l'introduzione dello stesso Romano alla nuova edizione dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion (I falsi protocolli: il «complotto ebraico» dalla Russia di Nicola II a oggi, Longanesi, 2011) che alterna circostanziate critiche al famoso falso dei Protocolli a critiche alla «lobby ebraica» contemporanea che sembrano riportate di peso dagli stessi Protocolli. Non sappiamo quanti lettori si soffermeranno sulle 166 pagine dell'introduzione e quanti invece preferiranno andare direttamente alle 60 pagine del testo dei Protocolli. Resta il fatto iniziale che è facile marcare un autore citando con precisione le sue parole. La contestualizzazione è una concessione che oggi pochi sono disposti a fare.Sergio Della Pergola, univ. Gerusalemme, http://www.moked.it/

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