venerdì 18 maggio 2012

Sinistra e cattolici italiani davanti a Israele

La rottura fu molto dolorosa: dopo anni di strettissima vicinanza, con il 1952 e poi, in modo decisivo, con la Guerra dei sei giorni, tutto cambiò. Salvo pochissime eccezioni - si ricordi, su tutti, il nome del socialista Pietro Nenni - Israele divenne per eccellenza il nemico per la retorica, di grande e lungo successo, della sinistra italiana.Questi tormentati decenni sono oggetto della lunga analisi che Paolo Mieli compie sul «Corriere della Sera» del 15 maggio, recensendo il saggio Israele e la sinistra (Roma, Donzelli, 2012, pagine 196, euro 25) del giovane ricercatore Matteo Di Figlia. La posizione di via delle Botteghe Oscure, però, non fu dovuta alla cieca obbedienza a Mosca: il Pci, infatti, «fu antiisraeliano mentre era impegnato in un farraginoso ma progressivo allontanamento dall'Urss, e molti gruppi nati dopo il Sessantotto che espressero giudizi durissimi verso Israele, osteggiavano apertamente il Pci e il modello sovietico». Tra la sinistra italiana dedita per intero alla causa palestinese, un'eccezione interessante - sostiene ancora Di Figlia - fu quella del Partito Radicale, specie per voce di Gianfranco Spadaccia: «I radicali non furono i neocon italiani ma furono i primi a difendere le ragioni israeliane usando un tassello centrale della proposta neocon, cioè quello dei diritti umani».La fine dell'opposizione di sinistra verso Israele si ebbe solo nel 1982, a seguito dell'attacco di terroristi palestinesi alla sinagoga di Roma, che costò la vita a un bimbo ebreo di due anni, Stefano Taché. Il resto è storia recente, «storia di anni - conclude Mieli - in cui si è continuato, da sinistra, a criticare questo o quell'atto del governo israeliano ma con una minore indulgenza a quel genere di antisionismo che per decenni aveva coperto vere e proprie forme di antisemitismo. Anche se il tic di chiedere ai "compagni ebrei" di essere in prima fila quando c'è da attaccare Israele è ben lungi dall'essere scomparso del tutto».L'atteggiamento del mondo cattolico verso Israele è invece al centro dello studio di un altro giovane storico (Paolo Zanini, "Aria di crociata". I cattolici italiani di fronte alla nascita dello Stato d'Israele, 1945-1951. Prefazione da Luigi Bruti Liberati, Milano, Edizioni Unicopli, 2012, pagine 263, euro 17). L'Osservatore Romano, il 16/05/12

Nessun commento: