venerdì 28 settembre 2012

Maya Zack e le nuove tendenze israeliane 

 Terza tappa del progetto About Paper. Israeli Contemporary Art a Roma. L'iniziativa, curata da Giorgia Calò, vuol essere un ponte sulle ultime tendenze israeliane attraverso il talento di sette artiste impegnate su diversi fronti dell'esplorazione tematica ma unite dal mezzo comune utilizzato per raggiungere l'obiettivo: la carta. Dopo Maya Attoun e Hilla Ben Ari, protagoniste a gennaio con Failing in line, e le suggestioni primaverili della Sought City di Yifat Bezalel, è adesso la volta di Maya Zack, classe 1976 da Tel Aviv, di cui si inaugura domani pomeriggio la personale Made to Measure / videos and drawings. L'appuntamento è alle 18 alla Galleria Marie-Laure Fleisch, teatro delle precedenti performance e pronta ad ospitare prossimamente anche le opere di Etti Abergel, Yael Balaban e Ofri Cnaani. Ad accogliere il pubblico un'installazione che si presenta come un ufficio ricolmo di scartoffie, scaffalature metalliche e scatole di cartone che vogliono ricreare parte dell'ambientazione che appare nel video Black and White Rule (2011). L'obiettivo della Zack, vincitrice lo scorso anno dell'Hayetzira Award del Ministero israeliano della cultura e del Tel Aviv Museum of Art Prize, è quello di esplorare il rapporto tra video e disegno, due mezzi ricorrenti nel suo linguaggio artistico. Nel video, spiega la curatrice, i disegni sono lo strumento pratico utilizzato dai personaggi per misurare le cose apparendo sotto forma di equazioni, immagini di archivio e diagrammi, mentre i disegni su carta di varie dimensioni, accompagnano e proseguono lungo la galleria la trama del video che si fa così significato e significante. “La distorsione percettiva tra realtà e rappresentazione – afferma Calò – è enfatizzata anche dall’esposizione di carte raffiguranti personaggi disegnati in scala reale nell’atto di misurare ciò che li circonda. Il loro modo di mappare e ridefinire lo spazio in maniera quasi ossessiva, provoca nello spettatore uno stato di suspense che ritroviamo come elemento dominante anche nel video stesso, tutto giocato sul concetto di pausa narrativa in corrispondenza di un momento di tensione, in cui i personaggi compiono ancora una volta gesti precisi. L’intera mostra verte quindi sul dialogo continuo tra dentro e fuori, senso e non senso, mediante la realizzazione di ambienti reali e fittizi che si mostrano come luoghi algidi e asettici, saturi della presenza/assenza dell’uomo”.http://www.moked.it
La mostra sarà visitabile fino al 17 novembre dalle 14 alle 20 (mattina e domenica su appuntamento).

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