“La tratta Roma-Tel Aviv sarà low-cost”
lunedì 24 settembre 2012
Trasporti - Mr Ryanair a Pagine Ebraiche:
“La tratta Roma-Tel Aviv sarà low-cost”
“La tratta Roma-Tel Aviv sarà low-cost”
Roma-Tel Aviv a
quaranta/cinquanta euro. È la promessa di Michael Cawley, al timone di Ryanair
dalla fine degli anni Novanta, al giornale dell’ebraismo italiano Pagine
Ebraiche di ottobre in distribuzione nei prossimi giorni. Un’intervista,
rilasciata a Rossella Tercatin, in cui il viceamministratore delegato della
compagnia irlandese racconta i piani della linea aerea dopo la firma di Israele
al Trattato sui Cieli Aperti della scorsa estate.Tante le novità annunciate, a partire dalla volontà del colosso dell’aviazione
a basso costo di aprire i primi collegamenti già la prossima primavera (il
Trattato inizierà a entrare in vigore nell’aprile 2013). Fra i primi passeggeri
a trarne beneficio gli italiani, visto che le prime rotte coinvolgeranno
proprio gli aeroporti da cui Ryanair vola nell’Europa meridionale, Roma,
Milano-Bergamo, Venezia e Pisa in testa: destinazione non soltanto Tel Aviv, ma
anche Eilat. “Porteremo in Israele due milioni e mezzo di passeggeri l’anno, da
aeroporti che oggi non la offrono come meta” l’impegno di Cawley.Ma se la linea aerea promette una rivoluzione, il trend del turismo in Israele
è nel 2012 già incredibilmente positivo, con 2,3 milioni di turisti che hanno
visitato il paese tra gennaio e agosto, il sette per cento in più dell’anno
precedente. Dati che tuttavia, secondo Mister Ryanair, conoscono ancora enormi
margini di miglioramento. “Israele è un luogo meraviglioso eppure, se togliamo
quello di matrice religiosa, il turismo oggi è quasi inesistente. Qualcuno
sostiene che la ragione sia da attribuire alle preoccupazioni legate alla
sicurezza, peraltro nemmeno realmente giustificate. Secondo me è vero solo in
minima parte. Io penso che il problema sia rappresentato dal fatto che volare
in Israele costa caro, molto caro. Diamo alla gente la possibilità di
raggiungerla a poco prezzo, e il turismo esploderà”. Un’affermazione che il
viceamministratore delegato traduce in circa 800mila visitatori in più l’anno,
pronti a spendere in alberghi, ristoranti e souvenir una media di 800 euro a
testa, pari a 640 milioni di euro complessivi. Tra i benefici per il sistema
paese si deve aggiungere la possibilità offerta ai viaggiatori israeliani
stessi, turisti e imprenditori, di raggiungere l’Europa a tariffe minime. E a
quanti si preoccupano per il futuro di El Al, Cawley risponde che “le linee
aeree che operano nei paesi in cui abbiamo cominciato a volare, misurandosi con la
nostra concorrenza, sono state spinte a una maggiore
efficienza. L’imprenditoria israeliana è una delle migliori del mondo. Saranno
capacissimi di far fronte alle novità”. Un elogio che viene rivolto anche agli
imprenditori italiani, che il deputy CEO definisce “ottimi partner commerciali,
affidabili e creativi”, giudicando abbastanza positive le prospettive del piano
che il ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera sta mettendo a punto in
queste settimane allo scopo di razionalizzare gli aeroporti italiani. “Forse
dal nostro punto di vista - afferma - avrebbe maggiormente senso capire come sfruttare
economicamente gli aeroporti che ci sono, piuttosto che chiuderli, visto che i
soldi per costruirli sono già stati investiti. E tuttavia, in effetti,
razionalizzare la rete aeroportuale, soprattutto per gli scali più piccoli, può
avere un senso”.“Ryanair ha trasformato il viaggio in qualcosa di democratico, alla portata di
tutti” conclude Cawley, prima di alzarsi dalla scrivania, raggiungere il poster
con le livree delle compagnie low cost in Europa, unica nota di colore
dell’ufficio, e tracciare una x sull’ennesima concorrente che ha lasciato il
mercato (Wind Jet) con il sorriso sulle labbra. Anche questo è lo stile
Ryanair.
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