martedì 25 settembre 2012

 Porta Pia

Ogni anno, a noi irriducibili del XX Settembre, viene immancabilmente chiesto, con scetticismo, se questa ricorrenza abbia ancora una sua validità. Se da ebrei, in verità assai tiepidamente, ce la caviamo in genere con il grato ricordo dell'apertura delle porte dell'ultimo ghetto d'Italia, appunto quello di Roma, credo che le tragiche cronache internazionali di questi giorni, aggiunte alle tante e ancora irrisolte contraddizioni sul tema della società italiana, rendano non solo attuale ma addirittura necessario rinforzare il ricordo di Porta Pia, azione che dovrebbe vederci in prima fila, quali ebrei, perché solo una vera società laica ha la forza di garantire a ciascuno il proprio diritto alla fede o al non credere, senza che nessuno si senta di poterlo mettere in discussione, in una sana separazione tra sfera pubblica e sfera religiosa (quale sia la sua declinazione). Insomma, Porta Pia da esportare.Gadi Polacco, http://www.moked.it

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