venerdì 28 settembre 2012

Yossi Gal : bilancio di due anni di Primavera araba

Yossi Gal, ambasciatore d’Israele in Francia, stila un bilancio di due anni di Primavera araba in Medio Oriente.Dal portale d’informazione Slate.fr.. http://www.ticinolive.ch/

 “Circa due anni sono passati dalle prime manifestazioni della Primavera araba – scrive Gal (nella foto) – un periodo vissuto intensamente, colmo di speranza…Che bilancio possiamo fare di questi due anni? Molti ieri evocavano le grandi speranze per il futuro dei popoli del Maghreb e del Medio Oriente. Oggi molti commentatori parlano di illusione, incertezze e dubbi e non è facile tracciare un bilancio.Era parso evidente che andava incoraggiata la rivolta dei giovani disperatamente in cerca di migliori condizioni di vita, di libertà, di nuove opportunità a favore della democrazia nascente.A lato di questo, siamo testimoni del sorgere di autorità che predicano rigorosi dogmi religiosi, spesso in contraddizione con i valori di uguaglianza e di libertà che noi portiamo.Dal nostro punto di vista è difficile fare un bilancio entusiasta. In Libano, il leader di Hezbollah continua impunemente a minacciare Israele di una nuova guerra, mentre nessun conflitto territoriale o altro esiste tra Israele e Libano.Hezbollah si caratterizza in maniera sinistra per gli attentati terroristici che ha fomentato e che continua a pianificare in Europa e altrove nel mondo.D’altronde ha portato un evidente sostegno al dirigente siriano. Da anni chiediamo che questa organizzazione terrorista sia considerata come tale dall’Unione europea e repertoriata in questo senso.Riguardo alla Siria, approviamo gli incessanti sforzi della Francia per mettere fine al regime repressivo di al Assad, che non esita a assassinare migliaia di connazionali innocenti.Non vi è alcun dubbio che questo regime abbia perso qualsiasi legittimità.In Egitto, il presidente Morsi si è espresso recentemente a favore del proseguimento degli accordi internazionali siglati dal suo paese. Israele ha espresso il suo impegno a lavorare con l’Egitto per un futuro economico migliore e accoglierà con entusiasmo ogni iniziativa che vada nel senso del rafforzamento delle relazioni tra i due paesi.
Il presidente Hollande si è espresso sul futuro del processo di pace tra Israele e i palestinesi. Ha chiaramente espresso il suo desiderio di vedere le parti al tavolo dei negoziati, al più presto e senza condizioni.Si è anche espresso sul diritto di Israele alla sicurezza e su quello dei palestinesi all’auto-determinazione. Siamo in totale accordo con i suoi propositi.Purtroppo, a Gaza il regime terrorista di Hamas, gruppo equipaggiato e formato dall’Iran, opera contro ogni tentativo di pacificazione, dando libero corso a attività terroristiche che portano pregiudizio a Israele e anche all’Egitto, desideroso di mantenere frontiere sicure con i paesi vicini.Per quel che riguarda l’Iran, oggi la comunità internazionale capisce che un Iran nucleare rappresenterebbe una minaccia per la pace mondiale e la stabilità della regione.Nessuno prenderebbe il rischio di vedere il Medio Oriente in balia di una corsa all’armamento nucleare, né vorrebbe che armi nucleari cadessero in mano ai terroristi. Il rischio è molto reale.… Siamo persuasi che la Francia, quale potenza europea e mondiale, abbia un ruolo primario nella pace nell’Africa del nord, in Libano, in Siria e in Egitto. Non unicamente a causa dei legami storici ma anche per la sua influenza sul resto del mondo.”

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