giovedì 11 ottobre 2012

Israele: Netanyahu annuncia elezioni anticipate     

(di Massimo Lomonaco) (ANSA) - TEL AVIV, 10 OTT - Non ha aspettato neppure la riapertura della Knesset il 15 ottobre - come molti indicavano - ma ha sciolto subito ogni indugio e, dopo brevi consultazioni con gli alleati di governo, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele andrà subito ad elezioni anticipate. Il premier non ha indicato la data del voto, tuttavia esponenti del suo partito, il Likud (centrodestra), hanno parlato di fine gennaio o al massimo degli inizi di febbraio 2013. Finisce così in anticipo di molti mesi la 18/a legislatura della Knesset: motivo della scelta - come ha detto lo stesso Netanyahu in una breve conferenza stampa - è stata l'impossibilità di mettere d'accordo i partiti sull'impostazione e i contenuti della finanziaria 2013. Un bilancio statale che si annuncia foriero di tagli e pesanti interventi per fronteggiare la crisi che soffia anche in Israele. Netanyahu ha rivendicato l'azione intrapresa dal suo esecutivo per fronteggiare le difficoltà economiche: "Abbiamo evitato una disoccupazione di massa, creato posti di lavoro, investito in sanità, educazione e trasporti". Ma proprio per non disperdere l'efficacia di questi atti, ha aggiunto che "tutto questo richiede un bilancio responsabile. Ho terminato le mie consultazioni e non pare possibile fare approvare dalla Knesset il bilancio. Questo non lo posso accettare. Di fronte a questi scossoni economici è mio dovere come primo ministro porre gli interessi nazionali davanti a tutto". Il premier ha anche citato i "trambusti regionali" della zona, la minaccia iraniana e la necessità di garantire "gli interessi nazionali in future trattative". Ecco perché - ha sottolineato dicendo di aver voluto con il voto anticipato scongiurare "una campagna elettorale lunga" - si deve "continuare a condurre una politica economica" che porti sicurezza e stabilità ". E quindi si è proposto come candidato a gestire questo passaggio chiedendo ai cittadini "un nuovo mandato". Nei primi commenti dopo la conferenza stampa, alcuni hanno offerto chiavi di lettura della vicenda ipotizzando che la scelta di andare al voto potesse essere già stata presa all'epoca dell'intervento all'Assemblea generale dell'Onu nello scorso settembre. In quell'occasione (il discorso sulla 'linea rossa''), Netanyahu preconizzò che Teheran avrebbe potuto concretizzare i suoi progetti nucleari verso primavera-estate 2013. Ora - hanno proseguito i commenti - con le elezioni di gennaio/febbraio Netanyahu, che ha ammonito sul pericolo e ha condotto una ferma politica in questo senso, avrebbe diritto a presentarsi come l'unico in grado di gestire la situazione. Allo stato attuale, del resto, le previsioni parlano di un possibile sicuro successo del suo Likud. A meno che - come hanno sottolineato altri commentatori - non stia scaldando i motori l'ex premier di Kadima, Ehud Olmert, uscito abbastanza indenne dai suoi guai giudiziari. E questo forse potrebbe movimentare la scena politica israeliana delle prossime elezioni. Una certa preoccupazione è stata espressa a tarda sera dal negoziatore palestinese Saeb Erekat. "Le elezioni anticipate sono una questione interna israeliana - ha detto - Ma noi speriamo che la campagna elettorale non si trasformi in una corsa all'ampliamento delle colonie ... e dell'assedio israeliano contro il nostro popolo a Gaza. 

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