giovedì 11 ottobre 2012
L'amaro ticchettio delle
ricorrenze si sussegue: 40 anni dall'uccisione degli sportivi
israeliani alle Olimpiadi di Monaco il 5-6 settembre 1972, 30 anni
dall'attacco terroristico al Tempio Maggiore di Roma il 9 ottobre 1982
con l'uccisione di Stefano Gaj Taché, 69 anni dalla razzia del ghetto
di Roma il 16 ottobre 1943. Ma anche 32 anni dall'attentato della Rue
de Copernic a Parigi il 3 ottobre 1980, 30 anni dalla strage alla Rue
des Rosiers il 9 agosto 1982, 27 anni dall'attacco all'Achille Lauro il
7 ottobre 1985, 18 anni dalla distruzione della comunità ebraica di
Buenos Aires AMIA il 18 luglio 1994, e per futuro riferimento alla
stessa data l'uccisione dei turisti israeliani a Burgos in Bulgaria
quest'anno, 11 anni dall'11 settembre 2001, e sette mesi dalle
uccisioni alla scuola ebraica Ozàr Hatorah di Tolosa il 19 marzo 2012.
E tra non molte settimane, 39 anni dalla prima strage di Fiumicino il
17 dicembre 1973, e 27 anni dalla seconda strage di Fiumicino il 27
dicembre 1985. Non è certo tutto, ma è qualcosa che induce a pensare.
Su chi siano i mandanti e chi siano le vittime. Nel calendario annuale
vi sono altre tre date note a priori, il Giorno della Memoria il 27
gennaio, il 10 del mese ebraico di Teveth, giorno della commemorazione
dei defunti, e il 28 del mese ebraico di Nissan, Yom Hashoah. La
memoria della morte interferisce sempre più spesso con il flusso della
vita. L'oblio consapevole della morte interferisce in modi sempre più
inquietanti con il flusso della vita civile. Sergio Della Pergola univ Gerusalemme, http://www.moked.it
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