lunedì 29 ottobre 2012



Come mamma di un ufficiale dei Carabinieri e nipote di un combattente della 1° Guerra Mondiale, trovo doveroso pubblicare questa lettera sul mio blog  anche se con Israele non ha nessuna attinenza:

IL 4 NOVEMBRE A CESENA
(pensieri in libertà di luigi migliori)                   Cesena 28.10.12

 Mio nonno materno, Giovanni Scagliarini di Stanislao, da San Giovanni in Persiceto, portiere di notte, iniziò la guerra, soldato semplice, nel 1915, ne uscì nel 1918, sergente, con ferite ed onorificenze militari, sempre impegnato al fronte, nel 1917, dopo la rotta di Caporetto, fu in prima linea sul monte Pasubio ove resistettero, morì, anziano, Cavaliere di Vittorio Veneto.Per Lui, socialista di Turati, il 4 Novembre fu sempre una festa di tutti, la festa dell'Unità Nazionale, anche durante il periodo fascista, quando subì insulti e percosse a causa dei propri ideali. A Cesena, il prossimo 4 Novembre la cerimonia per la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate non avrà luogo di fronte al monumento ai Caduti, sulla pubblica via, come di consueto, bensì nella sala del Consiglio Comunale, in municipio, ambiente inidoneo ad una partecipazione di popolo. L'amministrazione comunale non ha concesso l'uso dello spazio antistante il monumento ai Caduti,al fine di permettere lo svolgimento di un mercato ambulante straordinario Domenica 4 Novembre.Le associazioni combattentistiche e d'arma, per protesta, non parteciperanno ufficialmente alla cerimonia in municipio. Lamentano il mancato rispetto delle raccomandazioni del Presidente della Repubblica, in ordine al favorire la partecipazione popolare, quest'anno oltremodo utile, per la prevista consegna della piastrina di riconoscimento ai famigliari di un caduto di guerra in Russia. Alcuni mesi addietro, gli ambulanti chiesero di recuperare le giornate di mercato perdute, a causa delle abbondanti nevicate di Febbraio, nei giorni 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno:  l'amministrazione comunale negò gli spazi per l'alto valore civile di quelle giornate e delle celebrazioni di rito, svolte, abitualmente, negli stessi luoghi.Di fronte ad un comportamento degli amministratori comunali palesemente difforme, chiediamoci cosa distingua, per il comune di Cesena, le feste della Liberazione, dei Lavoratori e della Repubblica, da  quella dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, tanto da negare lo svolgimento del mercato nelle prime  ed, invece, l'autorizzazione nella seconda.Nell'assenza di ulteriori informazioni, con il sincero augurio di errare, proverò ad avanzare un' ipotesi.Esisterebbe una sensibilità, se non sbaglio, anche all'interno della giunta municipale, che tenderebbe a giudicare negativamente quanto sia frutto dell'Occidente e degli Stati Uniti, al contrario di quanto proviene da altre aree, sia ideali che geografiche, un tempo l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e province annesse, ora altre prevalentemente del terzo mondo e non sempre paradisi di democrazia. Tale linea di pensiero trova espressione in un cosiddetto pacifismo, sovente a senso unico, con  condanne da un lato e giustificazione per comportamenti analoghi dall'altro. In questo quadro, la prima guerra mondiale si profilerebbe come regolamento di conti fra potenze borghesi, senza valutare il compimento di un processo di unità nazionale, per non parlare delle forze armate, da sempre considerate, da alcuni, sentina di ogni violenza, trascurando la funzione di garanzia per il territorio del paese. Come sopra detto, speriamo di essere smentiti.Grazie per l'attenzione,il già Dirigente Scolastico in Cesena, Luigi Migliori





   

Nessun commento: