venerdì 19 ottobre 2012
Si avvicina l’anniversario della morte di
Muammar Gheddafi, ucciso il 20 ottobre 2011, e molti giornali ne
approfittano per tracciare un bilancio delle vicende libiche e delle
primavere arabe in generale. Da segnalare lo speciale proposto dal Corriere della Sera
“Cosa resta delle primavere arabe?”. Con articoli firmati da Franco
Venturini, dallo scrittore egiziano Alla Al-Aswani, e dalla scrittrice
libanese Joumana Haddad, vengono ripercorsi gli accadimenti dei paesi
toccati dalle rivolte e i temi più complessi che non hanno ancora
trovato una soluzione: l’estremismo religioso che ha preso il
sopravvento dopo la caduta delle dittature, la violenza, il mancato
rispetto dei diritti umani, in particolare nei confronti delle donne, a
dispetto degli ideali di libertà e democrazia che sembravano ispirare le
rivolte. Scrive Joumana Haddad “Non posso non preoccuparmi del destino
della regione, e specialmente delle donne della regione, se quello che
viene dopo equivale a una nuova dittatura, ovvero unregime
fondamentalista arretrato che si fonda, tra varie atrocità, su un
rincaro di misoginia, violenza, patriarcato, segregazione, intolleranza
neiconfronti delle donne”. Su Repubblica, Andrei Iljashenko analizza l’approccio di Mosca alle dinamiche delle primavere.Sempre sul Corriere della Sera,
il corrispondente in Israele Francesco Battistini si occupa dell’ex
presidente Moshe Katsav, che in prigione, che in prigione è vittima di
bullismo da parte di un detenuto a cui, quando era in carica, negò la
grazia.Su Repubblica,
lo scrittore israeliano Etgar Keret racconta il suo ritorno a Varsavia,
città dove sua madre nacque e conobbe i tormenti del ghetto instaurato
dai nazisti. Keret trascorrerà alcuni giorni in una casa di 122
centimetri ideata per lui dall’architetto Jacub Szczesny, ispirato dai
suoi racconti minimalisti.http://moked.it/blog/
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