giovedì 10 gennaio 2013
Sempre più palestinesi vogliono diventare israeliani
Non si può negare che richiedendo la cittadinanza israeliana, sfidando i
moniti dell'OLP e di Hamas, i palestinesi intendano vivere sotto la
giurisdizione israeliana, anziché quella araba. L'Autorità Palestinese
(AP) si mostra preoccupata per il crescente numero di palestinesi di
Gerusalemme che richiedono la cittadinanza israeliana. Hatem Abdel
Kader, residente nel West Bank governata da Al Fatah, ma in possesso di
"passaporto di Gerusalemme", ha rivelato che più di 10 mila palestinesi
di Gerusalemme hanno ottenuto la cittadinanza israeliana. E attribuisce
questo crescente fenomeno al fallimento del progetto dell'AP e
all'incapacità dei paesi arabi e islamici di supportare concretamente i
residenti arabi di Gerusalemme.In altre parole, egli riconosce che Israele fa per i palestinesi molto
più di quello che la leadership palestinese e l'intero mondo arabo e
islamico ha fatto per essi.Secondo le statistiche rese note dal Ministero degli Interni,
nell'ultimo decennio 3.374 palestinesi hanno ottenuto la cittadinanza
israeliana; con un trend esponenziale negli ultimi due anni. I
palestinesi che vivono a Gerusalemme godono della condizione di
residenti permanenti in Israele. Ciò consente loro di possedere una
documento di identità israeliano, sebbene non possano ottenere un
passaporto. In altre parole, godono di tutti i diritti dei cittadini
israeliani, con l'unica eccezione rappresentata dalla possibilità di
votare alle elezioni generali.La legge israeliana consente a tutti di richiedere la cittadinanza.
Eppure, nei primi vent'anni dopo la riunificazione di Gerusalemme del
1967, pochi palestinesi ne fecero richiesta: all'epoca, ciò era
considerato un gesto di tradimento; e l'OLP, aperta minacciava i
palestinesi che valutavano di agire in tal senso. Ma la tendenza è mutata dopo la sottoscrizione degli Accordi di Oslo del
1993, e con la nascita dell'Autorità Palestinese dell'anno successivo:
d'un tratto, il numero di richiedenti è aumentato esponenzialmente, con i
palestinesi che non hanno più mostrato timore o vergogna nel
presentarsi agli uffici competenti del Ministero degli Interni per
richiedere la cittadinanza israeliana. Il principale motivo addotto è il
timore che Israele possa cedere la sovranità di Gerusalemme Est all'AP:
ciò li priverebbe di tutti i privilegi goduti in quanto residenti sotto
la giurisdizione israeliana, inclusi l'accesso alla sanità e
all'istruzione pubblica, nonché la libertà di movimento e di lavorare.Inoltre, i palestinesi di Gerusalemme realizzano che malgrado le
difficoltà che incontrano in Israele, le loro condizioni di vita
risultano di gran lunga migliori di quelle di cui godrebbero se
vivessero sotto la giurisdizione dell'AP. La mancanza di democrazia e la
massiccia corruzione inducono altresì molti palestinesi a richiedere la
cittadinanza israeliana, come modo per garantirsi un futuro sotto la
sovranità dello stato ebraico: come ha efficacemente riassunto un
palestinese: «preferisco vivere nell'inferno degli ebrei, che nel
paradiso di Hamas o di Arafat».Un altra ragione per cui i palestinesi si affrettano a richiedere la
cittadinanza israeliana è il timore che le autorità possano loro
revocare il documento di identità israeliano: secondo la normativa, gli
arabi che risiedono a Gerusalemme, e che vanno a vivere al di fuori
dello stato, perdono automaticamente il loro status di residenti
permanenti. Negli ultimi dieci anni, in effetti, molti residenti
palestinesi che sono andati a vivere nel West Bank hanno perso la loro
carta d'identità israeliana.Molti di coloro che hanno richiesto la cittadinaza israeliana sono
cristiani di Gerusalemme, timorisi di finire sotto la giurisdizione
palestinese o addirittura sotto Hamas.Ironicamente, ottenere la cittadinanza israeliana è stato un modo
agevole per gli arabi per assicurarsi i diritti sociali, economici,
sanitari e di istruzione che solo questo stato garantisce in questa
estensione. Non vi è dubbio che richiedere la cittadinanza israeliana,
in contrasto con le raccomandazioni di Hamas e dell'OLP, sia una
affermazione politica di principio da parte dei richiedenti, i quali
ammettono di preferire di vivere sotto la giurisdizione israeliana,
anziché sotto quella araba.
di Khaled Abu Toamhe,hGatestone Institute International Policy Council,http://ilborghesino.blogspot.it/
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