lunedì 11 marzo 2013
Israele – L’accordo per il governo forse nelle prossime ore
Maratona di colloqui nella notte tra sabato e domenica allo scopo di
perfezionare gli accordi che, salvo imprevisti dell’ultimo minuto,
porteranno nelle prossime ore (probabilmente nella giornata di lunedì)
all’annuncio del nuovo governo dello Stato d’Israele.La terza amministrazione guidata da Benjamin Netanyahu dovrebbe contare
su una maggioranza di 70 parlamentari su 120 (31 di Likud-Beytenu, 19 di
Yesh Atid, 12 di Habayit Hayehudi, 6 di Hatnua e 2 di Kadima). Già
prima dello Shabbat la stampa israeliana riportava alcune indiscrezioni
sulla spartizione delle poltrone di governo tra i vari partiti.Tra i ministeri che sarebbero stati assegnati finora, secondo il
quotidiano Haaretz, ci sarebbe quello degli Esteri, che manterrebbe
Netanyahu stesso in attesa di riaffidarlo al leader di Beytenu Avigdor
Lieberman, al momento fuori gioco per vicende giudiziarie; al Likud
andrebbero anche il dicastero della Difesa (a Moshe Ya’alon), e dei
Trasporti (all’attuale ministro Yisrael Katz), mentre a Beytenu
l’Immigrazione (Sofa Lanver). A Yesh Atid dovrebbe essere assegnato il
ministero dell’economia (allo stesso leader Yair Lapid, che dopo aver a
lungo inseguito il posto di ministro degli Esteri, non ha ancora sciolto
la riserva se accetterà la posizione, già offertagli più volte). Per
Habayit Hayehudì si parla di Commercio (al leader Naftali Bennett) ed
Edilizia (Uri Ariel). Il Ministero della Giustizia è stato assegnato
alla leader di Hatnua Tzipi Livni, in quello che è stato il primo e fino
a questo momento l’unico accordo siglato ufficialmente da Netanyahu. In
bilico sono poi il Ministero dell’Educazione, che potrebbe essere
assegnato al ministro uscente del Likud Gideon Sa’ar, oppure al numero
due di Yesh Atid, il rabbino Shay Piron, e il Ministero dei Servizi
religiosi, per cui sarebbero in lizza Eli Ben Dahan di Habayit Hayehudì e
Zeev Elikn del Likud.In totale, si parla di un esecutivo tra i 23 e i 25 ministri, una via di
mezzo tra quanto auspicato da Netanyahu (28 posti) e quanto richiesto
da Lapid (18).Nel frattempo, Bibi ha tenuto nella mattina di domenica quella che si è
detto fiducioso sarà l’ultima riunione settimanale del vecchio governo,
ringraziando i suoi ministri per il lavoro svolto. “Questo verrà
ricordato come un governo che ha ottenuto più di quasi ogni altro
governo nella storia di Israele” le parole di Netanyahu riportate dal
Times of Israel .La seduta è stata disertata dai rappresentanti del
partito sefardita haredi Shas, che hanno protestato per l’esclusione
dalla nuova maggioranza.I negoziati di coalizione proseguono serrati per mettere a punto gli
ultimi dettagli. La data più probabile della nascita del nuovo governo
sarebbe, secondo la stampa israeliana, il prossimo mercoledì, quando il
presidente Shimon Peres rientrerà dal suo viaggio di Stato in Europa.Rossella Tercatin http://moked.it/blog/(10 marzo 2013)
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