venerdì 8 marzo 2013
Israele - Ultima chiamata per formare il governo
I giorni a disposizione di Benjamin Netanyahu per formare il nuovo
governo israeliano passano velocemente (sabato 17 marzo la scadenza del
periodo), e sulla stampa israeliana si rincorrono i dettagli di quello
che dovrebbe essere l’accordo finale per dare vita alla maggioranza.
Maggioranza che vedrebbe come principali alleati del Likud-Beytenu (31
seggi), il partito centrista Yesh Atid (19 seggi) e quella di destra
nazional-religioso Habayit Hayehudì (12 seggi). Diversi i nodi da
affrontare perché la coalizione prenda effettivamente forma. L’asse tra
Yesh Atid e Habayit Hayehudì è basato soprattutto sulla volontà di
affrontare alcune delle questioni cruciali del ruolo della popolazione
haredi nella società israeliana: in primo luogo la questione
dell’arruolamento nell’esercito degli studenti delle yeshivot, ma anche
la necessità di riformare il curriculum scolastico degli istituti
religiosi, al momento estremamente povero di materie secolari (come
riportato dal quotidiano Maariv), o di garantire il funzionamento del
trasporto pubblico anche di Shabbat (queste ultime richieste in
particolare da Yesh Atid).Un altro punto importante da superare sembra essere l’assegnazione di
alcuni ministeri. Il leader di Yesh Atid Yair Lapid avrebbe voluto per
sé il ruolo di ministro degli Esteri, ma Netanyahu sembra deciso a
riservarlo ad Avigdor Lieberman, numero uno di Yisrael Beytenu dimessosi
alcuni mesi fa in seguito alle vicende giudiziarie che lo coinvolgono,
ma pronto a riassumere l’incarico non appena prosciolto (di ieri la
notizia che il procuratore generale Yehuda Weinstein ha confermato che
la scelta di riservare il posto a Lieberman sarebbe legale). Infine
un’ulteriore questione sul tavolo è rappresentata dalla riduzione del
numero stesso dei ministeri: fonti riferiscono che Netanyahu vorrebbe un
governo con 28 ministri, Yesh Atid ne chiede solo 18.Nel frattempo circolano i nomi cui verrebbero assegnati alcuni dei
dicasteri chiave. La Difesa andrebbe a Moshe Ya’alon del Likud, già
comandante in capo dell’esercito, l’Economia (già rifiutata da Lapid) al
leader di Habayit Hayehudì Naftali Bennett. Potrebbe essere invece
rinegoziato l’accordo con Hatnua per assegnare a Tzipi Livni il
Ministero della Giustizia. Lapid promette che non verrà indirizzato a
Netanyahu alcun ultimatum a proposito dei posti di governo. Ma un
ultimatum per Bibi è comunque rappresentato dal tempo che passa. Già
varie volte la stampa israeliana ha parlato di accordo vicino alla
conclusione, per essere costretta a smentire dopo poche ore. Ma stavolta
il cerchio si stringe e, siccome nuove elezioni in fondo non convengono
a nessuno, sono in molti a scommettere che questa potrà essere la volta
buona.
Rossella Tercatin http://moked.it/blog/
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